Auto aziendali: più tasse su quelle a benzina e diesel nel 2025

L'associazione di Confindustria Aniasa stima un possibile calo del 30% per le auto a noleggio di lungo termine e del 20% per quelle acquistate

Auto aziendali: più tasse su quelle a benzina e diesel nel 2025© Shutterstock

Tra i provvedimenti previsti dalla legge di bilancio, in attesa dell’approvazione del Senato dopo l’ok della Camera, si introducono cambiamenti nella gestione delle auto aziendali e nel calcolo della tassazione: in particolare nel 2025 aumenteranno le tasse per i veicoli a benzina e diesel, affidati ai lavoratori che per “uso promiscuo” se ne possono servire anche nella propria vita privata, mentre diminuiranno le imposte per le vetture elettriche e ibride.

Le oscillazioni delle tasse sulle auto aziendali sono legate al concetto di “costo chilometrico”, una cifra decisa a monte dall’Automobile Club d’Italia che cresce in base al modello del mezzo aziendale in questione e alle quantità di emissioni di CO2 che produce. L’incremento si riflette anche sul reddito del dipendente dotato di auto. In sostanza i veicoli elettrici e ibridi plug-in avranno le tasse più basse, rispettivamente al 10 e al 20% del costo chilometrico, ma la maggior parte delle auto aziendali si colloca nel range di mezzi che generano tra i 61 e i 160 grammi di CO2 al chilometro: per questo segmento, la tassazione passa dal 30 al 50%.

Stando ai calcoli effettuali, considerando che convenzionalmente si assegna alle auto aziendali una percorrenza media di 15 mila chilometri annui, questo incremento si traduce così: se prima il mezzo assegnato per uso promiscuo pesava sulla dichiarazioni dei redditi del dipendenti per 2.250 euro lordi aggiuntivi, ora questo “peso” potrebbe raggiungere i 3.750 euro complessivi, circa 125 euro ogni mese, oppure 1.600 euro lordi annui in più nel reddito imponibile che potrebbe riguardare le buste paga di 1 milione di italiani.

Questi ultimi numeri sono forniti dall’associazione Aniasa, che ha denunciato come l’aumento della tassa sull’auto aziendale, previsto nel testo definitivo della legge di bilancio, danneggi la transizione ecologica, l’industria dell’automotive e anche l’Erario. “Aumentare oggi la tassazione sulle vetture utilizzate dai dipendenti delle imprese”, ha dichiarato il presidente Alberto Viano, “significa colpire un settore, quello dell’auto aziendale, strategico per la transizione ecologica della mobilità nazionale, rallentando il ricambio del parco circolante. Per questi motivi riteniamo necessaria una rivisitazione della misura, stabilendo un aumento dilazionato e che non penalizzi l’attuale circolante, evitando ricadute ambientali, sul mercato automotive, che in questi anni di crisi vede nell’auto aziendale un vero pilastro – circa il 40% delle immatricolazioni – e sull’Erario”. L’associazione stima un possibile calo del 30% per le auto a noleggio di lungo termine e del 20% per quelle acquistate.

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