Arrivederci oro: l’orologeria svizzera di lusso guarda alla middle class

Dopo un 2015 a segno meno e un 2016 che si prospetta difficile, i grandi gruppi elvetici si preparano a tagliare i costi e a reindirizzare la produzione verso un nuovo materiale, che condizionerà il mercato nei prossimi anni

Si prospetta un anno difficile per il mercato dell’orologeria svizzera, che deve affrontare un calo nelle vendite che si ripercuoterà per tutto il 2016. Nel 2015, infatti, le esportazioni svizzere di orologi hanno registrato un calo nel fatturato complessivo pari al 3,3%, -2% considerando solo gli orologi che montano movimenti meccanici, i più preziosi e che pesano di più sul fatturato (di 28 milioni di orologi venduti lo scorso anno, 6 milioni erano movimenti meccanici). Il problema, come riportato da Augusto Veroni su Corriere Economia, nasce dal crollo delle vendite a Hong Kong, il maggior mercato (-22,9% nelle vendite) e in Cina (-4,7%). In quell’area i negozi sono pieni di orologi invenduti, il che vuol dire che per le case orologiere svizzere ci sono enormi cifre bloccate che bloccano la ripresa. Quali saranno le prime reazioni? Taglio della produzione e licenziamenti, calcolati intorno al 10%, ma anche riduzione delle boutique monomarca nei Paesi in maggior sofferenza.

FOCUS SULLA CLASSE MEDIA. Sarà complice la crisi del mercato, ma i grandi marchi del lusso – Rolex, Cartier e Omega – stanno focalizzandosi su un target diverso: l’obiettivo, si evidenzia sul settimanale, non è più tanto il mercato di vertice, quanto la middle class, da cui i tre grandi marchi evidentemente prevedono un positivo ritorno. Anche per questo i quadranti in oro stanno lasciando il posto all’acciaio e i più grandi marchi hanno già mostrato questa tendenza con le ultime novità presentate nel recente Baselworld. Il cambiamento non sarà semplice. «La “guerra dell’acciaio”», scrive «è destinata a condizionare il mercato dell’orologeria svizzera per i prossimi anni e lascerà sul campo morti e feriti perché non tutti sono pronti a combatterla: alcune marche hanno troppo puntato sul desiderio cinese di lusso e già si preparano a una non incruenta ritirata».

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