Arriva il Fintech District, eccellenza acchiappa-investimenti

A Milano, nel quartiere Isola, nasce il network di 32 aziende per favorire scambi e interazione tra settori diversi. E attirare capitali dall'estero

A Milano nasce il Fintech District. Indirizzo: Palazzo S32 in Via Sassetti 32 nel quartiere Isola. Partecipanti, 32 aziende aderenti al progetto di un network per favorire soluzioni e interazione tra aziende di diversi campi: Banksealer, Blender Italia, Blockchainlab, Cisco, Conversate, Credimi, Diaman Tech, Digital Magics, Domec, Dpixel, Ebury, Endeavor, Enhancers, Ernest, Finleap, Freetrade, Growish, Hype, Lendix Italia, Moneyfarm, MyPass, P101, Portolano Cavallo, Primomiglio, Sardex, Satispay, Slimpay, Soisy, Spreadoff, Stamplay, SupernovaeLabs, The ING Project (Tip Ventures).

Arriva il Fintech District, eccellenza acchiappa-investimenti

Non si tratta di un luogo solamente fisico, ma di una community dedicata all’innovazione tecnologica che necessitava da tempo la creazioen di un ecosistema per poter crescere e svilupparsi. A promuovere il Fintech District è stato SellaLab, la piattaforma di innovazione del Gruppo Banca Sella, in collaborazione con Copernico, la piattaforma di smart working che vuole mettere start up e aziende affermate nelle condizioni ideali per fare il salto di qualità.

Obiettivo attirare investimenti

Quali sono gli obiettivi del progetto Fintech District? Mettere insieme il know-how di società di consulenza strategica, studi commerciali e legali, agenzie di marketing, imprese e istituzioni finanziarie; unire la tecnologia per la gestione ordinaria delle attività di business e, infine, attirare capitali grazie al coinvolgimento di incubatori, acceleratori, business angel e fondi di venture capital, anche a livello internazionale. La base per un corretto sviluppo di aziende giovani e innovative è la capacità di attirare finanziamenti che permettano alle idee di crescere. Se a Londra, capitale finanziaria di Europa, ogni anno un miliardo di capitali va alle start up, a Milano nel 2016 sono stati scommessi in start up appena 50 milioni: un gap da colmare in fretta approfittando della Brexit.

Tra le 32 aziende aderenti al Fintech Distric sono molte quelle attive nel settore finanziario crowdfunding, p2p lending, blockchain e cryptocurrencies, roboadvise. L’Italia era stata una pioniera in questo settore, per esempio con Moneyfarm, poi trasferitasi a Londra. Con l’uscita del Regno Unito dall’Ue, c’è l’occasione di attirare queste eccellenze nel nostro Paese, come Milano sta tentando di fare con l’Agenzia del farmaco.

«Creare un ecosistema aperto e adottare modelli di open innovation, ai quali tutti gli operatori possono accedere, è un fattore di competitività e una opportunità di successo nei settori economici a forte sviluppo» spiega Pietro Sella, ad del Gruppo Banca Sella. «L’adozione di tale modello e l’innovazione dell’intermediazione finanziaria è a sua volta un acceleratore dell’innovazione in ogni altro campo dello sviluppo economico».

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