La Cina sfida il protezionismo di Trump e propone il libero scambio

Durante il vertice peruviano, che ha coinvolto 21 Paesi, il presidente Xi Jinping ha chiesto la creazione di una zona di libero scambio, per combattere ogni forma di protezionismo

La Cina si schiera in prima linea per favorire il libero scambio tra i Paesi dell’Asia e del Pacifico. Durante il vertice Apec – Asia-Pacific Economic Cooperation, svoltosi in Perù, il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato: «La Cina non chiuderà la porta al mondo esterno, ma la aprirà ancora di più», garantendo il supporto del Paese per promuovere la libera circolazione delle merci. «La costruzione di una zona di libero scambio dell’Asia Pacifico è un’iniziativa strategica vitale per la prosperità a lungo termine della regione» da «affrontare con fermezza», ha spiegato.

LA PROPOSTA CINESE. Nella fattispecie, la proposta avanzata nel corso dell’Apec è quella di combattere ogni forma di protezionismo, dando vita al Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep): un trattato regionale volto a promuovere il libero scambio tra i Paesi membri dell’Associazione del Sud Est Asiatico e i loro partner commerciali, eliminando le barriere tariffarie e non tariffarie. Il Rcep altro non è che la risposta al protezionismo promosso dal neopresidente Donald Trump: la lotta al made in china è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna di Trump. Non a caso, nel suo discorso il leader cinese Xi ha sottolineato come la Cina sia uno dei motori centrali dell’economia globale, avendo contribuito al 40% della crescita mondiale dal 2009 a oggi.

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