A Trieste, dove le aziende “adottano” le start up

Presentato il nuovo programma di mentoring di Tilt: aiuterà le nuove imprese a crescere e quelle tradizionali ad abbracciare la Digital Transformation

Si chiamano Foodchain, MySnowMaps ed Emoj, sono le start up vincitrici del nuovo bando di Tilt per imprese innovative e tech e presto si faranno “adottare” dalle aziende del territorio per imparare a maturare e ad affermarsi sul mercato. Così Tilt, Teorema Incubation Lab Trieste, ha lanciato in occasione del summit “TILT. Impresa, economia digitale e startup. Innovazione tra passato e futuro” il progetto “Adotta una startup”, che vede sei realtà italiane offrire alle imprese emergenti percorsi di mentorship e supervisione, prendendole sotto la propria ala.

Nato poco più di un anno fa per mano di Teorema Engineering e AREA Science Park, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e Microsoft Italia e con il contributo del Comune di Trieste, Tilt è il primo digital hub in Italia per lo sviluppo di imprese e start up nel campo dell’ICT. E, da oggi, compie un ulteriore passo per creare una collaborazione efficace tra settore pubblico e privato, tra giovani e aziende, sulla strada per implementare le strategie dell’industria 4.0.

LE START UP VINCITRICI. Selezionate tra 30 candidati finali su un totale di oltre 500 partecipanti al bando, le tre start up collaboreranno con società del territorio operanti nei settori del Food&Beverage e industriale: Fincantieri, Illy, Principe, Geoclima, Specogna e Azienda Agricola Sancin. Foodchain, start up nata a Como, propone un utilizzo nuovo della tecnologia blockchain nell’ambito dell’industria alimentare. Attraverso un codice univoco associato al prodotto, la catena consente di tracciare materie e prodotti finali lungo tutta la filiera produttiva (anche geograficamente), rendendo i dati fruibili e condivisibili online a chiunque. Totale trasparenza, quindi, sia dal punto di vista dei distributori che per il consumatore.

MySnowMaps, invece, si occupa di monitoraggio dell’acqua sul territorio e di sostenibilità. Fondata a Trento da un gruppo di ingegneri ambientali, offre delle mappe aggiornabili dagli utenti sull’innevamento di un certo territorio e sulla disponibilità di acqua, permettendo anche una previsione della sua evoluzione, basata su modelli matematici. La banca dati consente così di pianificare escursioni e viaggi in sicurezza e contribuisce al monitoraggio dell’ambiente, a beneficio anche della comunità scientifica.

Emoj, start up di Ancona, infine, ha sviluppato un software che analizza le emozioni per migliorare la customer experience dei clienti nei negozi. La tecnologia che utilizza si basa sulla misurazione delle reazioni emotive e cerebrali quando il cliente è vicino al prodotto, consentendo così ai rivenditori di attivare degli stimoli luminosi e sonori, o alcuni servizi per interagire con il cliente. Un servizio smart, che unisce la psicologia dei comportamenti d’acquisto alle tecnologie più innovative per il marketing.

INNOVAZIONE ED ECONOMIA DIGITALE. “Il bando si è chiuso a gennaio, abbiamo finito di selezionare i ragazzi a fine marzo, e la loro forza è proprio questa: loro sognano, si vede che hanno voglia di mettersi in gioco e di capire come possono crescere. Noi li mettiamo a contatto con i clienti e facciamo in modo che riescano a raccontare le loro idee” ha affermato nel corso del summit Michele Balbi, presidente di Teorema. Il convegno, durante il quale i vincitori sono stati presentati ad una platea di ospiti istituzionali, del mondo accademico e di quello aziendale, ha visto la partecipazione della presidente della regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il direttore generale di AREA Science Park Stefano Casaleggi, il rettore dell’università di Trieste Maurizio Fermeglia, l’amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta e il Regional Manager di UniCredit per il Nord Est Sebastiano Musso.

“Nel 2016 sono state create 496 start up in ambito digitale e ne sono morte 490. Noi vogliamo fare le startup e far sì che durino il più possibile: non ci interessa vendere spazi di affitto o consulenze, noi vogliamo investire insieme a loro e fare tutta la fatica che serve per impiantare un’azienda e farla crescere” ha aggiunto Balbi.

TRIESTE FULCRO DELL’INNOVAZIONE. Trieste è storicamente un centro di avanguardie e motore di crescita per tutta la regione, a partire dall’importanza che, fino al secolo scorso, rivestiva il suo scalo portuale, il primo al mondo ad integrare al suo interno un terminal ferroviario. Con Tilt e le altre realtà di eccellenza del territorio, oggi la città mira a porsi nuovamente come simbolo di sviluppo e fulcro di energie volte ad abbracciare la digitalizzazione e il futuro dell’industria.

“La costruzione di un nuovo modello industriale basato sull’innovazione digitale rappresenta uno dei principali nodi da affrontare nella prospettiva di uno sviluppo economico, e tocca il livello regionale come quello globale. Il Friuli Venezia Giulia è fortemente impegnato nella progettazione e nell’avvio operativo a breve termine di un sistema dell’innovazione – che si basa sul modello del Digital Innovation Hub – declinato a livello regionale ma segnato da forti caratteristiche di replicabilità nell’intero territorio nazionale” ha dichiarato durante il panel la presidente della regione Serracchiani. “Trieste, inserita nel modello Hub&Spoke regionale, potrà vantare un nuovo primato anche grazie all’impulso generato da Tilt”.

Sulla via dello sviluppo, molte rimangono le sfide, ma Teorema resta in prima linea “con il mitra in mano”, scherza Balbi. Nata 19 anni fa e con 120 dipendenti, è stata recentemente ammessa nel programma Elite di Borsa Italiana, la piattaforma di servizi dedicata alle imprese ad alto potenziale di crescita che vanno verso l’apertura del capitale, aprendo così un nuovo livello di gioco e riconfermando il suo ruolo di innovatore in tema di start up e di rivoluzione digitale.

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