In Rete un minuto non vale 60 secondi, vale molto di più. Ogni minuto su Internet si scambiamo circa 100 mila cinguettii su Twitter; vengono effettuate, solo su Google, la bellezza di due milioni di ricerche; si caricano su YouTube 48 ore di video e filmati; 34 mila sono i nuovi ‘mi piace’ postati su Facebook e 200 milioni le mail inviate. Sono questi alcuni dei numeri relativi alle Rete (e alle sue dimensioni) scovati dalla ricerca dell’Università di Stanford e citati da The Sun. Gli abitanti della Rete, ormai oltre due miliardi e 100 milioni di persone, possono navigare ogni minuto su 570 nuovi siti web, guardare le oltre 3 mila (3.125 per l’esattezza) nuove foto che compongono l’album fotografico virtuale di flickr, leggere i 350 nuovi post pubblicati sui blog di wordpress e i 658 mila nuovi post di Facebook. Insomma, una miriade di informazioni e contenuti di ogni genere, fuori da ogni possibile controllo, che nati in Rete finiscono per dilatare il tempo e annullare ogni distanza reale. Quello che non si annulla, anzi cresce a ritmi vertiginosi, è lo spazio fisico che serve ad alimentare il mondo virtuale. Una realtà che necessità di centri di archiviazione che tengano conto di tutto quello che succede online. I milioni di server (almeno 900 mila quelli di Google secondo i calcoli dell’Università di Stanford) disseminati in giro per il mondo servono proprio a questo.
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