Digitale terrestre, l’Antitrust assolve Berlusconi per gli aiuti sui decoder

Nonostante la condanna Ue, l’Authority presieduta da Antonio Catricalà non ha aperto alcuna indagine

L’Autorità Antitrust italiana guidata da Antonio Catricalà ha rifiutato di aprire un’indagine sul premier Silvio Berlusconi, nonostante la condanna che il Governo ha ricevuto dall’Ue sui decoder per il digitale terrestre. Gli aiuti sanciti dalle Finanziarie del 2004 e del 2005 (pari, rispettivamente, a 150 e 70 euro) per ogni telespettatore che avesse acquistato un decoder furono dichiarati illegittimi dalla Commissione europea, dal Tribunale Ue di primo grado e dalla Corte di Giustizia di secondo grado, perché premiavano una sola tecnologia (quella digitale terrestre), a discapito delle altre (per esempio la satellitare). Per questo Paolo Gentiloni (Pd), il 14 settembre, ha presentato un esposto all’Antitrust, chiedendo di sanzionare Berlusconi in base alla legge Frattini sul conflitto d’interessi. Ma l’Authority ha respinto il ricorso, sostenendo che le due Finanziarie erano, la prima, precedente alla legge Frattini, la seconda precedente alla delibera attuativa della stessa legge, e quindi non sanzionabili.

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