La notizia si stava susseguendo da diverso tempo, con voci che si erano intensificate a luglio, ma adesso sembra che sia ufficiale: Axel Springer, gigante tedesco dei media, si sta preparando a una divisione in due, stringendo un accordo con il fondo di private equity Kkr.
Il rapporto con Kkr non è certo una novità: nel 2019 in fondo di private equity aveva acquisito una partecipazione significativa (35,6%) del colosso dei media, con un’operazione da circa 6,7 miliardi di euro. Secondo quanto riportato da diverse testate internazionali (tra cui Reuters e il Financial Times) la scissione prevede la separazione delle attività legate agli annunci economici da quelle editoriali più strettamente legate ai media.
L’accordo complessivo ammonta a 13,5 miliardi di euro, di cui oltre 10 miliardi rappresentati dalle attività legate agli annunci che passeranno sotto il controllo di KKR. Ad affare concluso, Kkr otterrà il controllo di maggioranza delle prime attività, che comprendono quelle relative alla piattaforma di offerte di lavoro StepStone e all’immobiliare Aviv. Al Ceo di Axel Springer, il miliardario Mathias Döpfner e a Friede Springer, vedova del fondatore e vicepresidente, resteranno delle quote di minoranza in questa divisione.
Di fatto, la scissione permetterà a Döpfner di consolidare il controllo sulle attività mediatiche dell’azienda, che includono importanti testate come Politico (acquisito per circa 1 miliardo di dollari nel 2021), Business Insider (acquisito per 450 milioni di dollari nel 2015) e il tabloid tedesco Bild e Die Welt.
Ciò implica una profonda ristrutturazione, che secondo gli insider prevedono anche ulteriori investimenti sull’intelligenza artificiale: negli ultimi anni, infatti Axel Springer ha investito in startup di AI come Particle e ProRata.ai, e ha aperto una nuova sede centrale negli Stati Uniti a Manhattan. Tornando all’accordo, sebbene la firma potrebbe richiedere ancora mesi, le parti dovrebbero ufficializzare l’affare a breve.
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