Altro che Twitter

Venti anni in 160 caratteri. Nel 1992 il primo sms, punto d’inizio di un successo clamoroso quanto inaspettato, che ha rivoluzionato il modo di comunicare (e il linguaggio) a livello globale. E continua a crescere. Nonostante il testa a testa con l’ultima rivoluzione: la banda larga mobile

Era il 3 dicembre del 1992 quando il direttore della Vodafone, durante il party di Natale aziendale, ricevette sul suo cellulare un messaggio che recitava “Merry Christmas”. A inviarlo era stato, da un computer, il suo dipendente Neil Papworth. Era il primo Sms della storia. Un paio di mesi dopo, uno stagista finlandese, Riku Pihkonen, completò l’opera inviando il primo “messaggino” da cellulare a cellulare. Da allora sono passati 20 anni e il fenomeno Sms (Short message system) ha raggiunto livelli allora nemmeno lontanamente immaginabili. Nessuno aveva previsto tanto successo, né Papworth e colleghi, né il finlandese Matti Makkonen, che partorì l’idea già nei primi anni ‘80 senza ricevere alcun riconoscimento economico poiché non fece mai domanda per il brevetto.

PIONIERE

Se il primo Sms è stato inviato nel 1992, bisogna riconoscere al fisico Nikola Tesla il merito di aver predetto, nel lontano 1909, l’avvento di un dispositivo portatile tramite il quale si sarebbero potuti inviare “messaggi senza fili”. Strumento che tutti avrebbero utilizzato per comunicare con i propri amici

Del resto a “scatenare” le potenzialità del nuovo sistema, bisogna riconoscerlo, sono stati gli adolescenti, che all’acquisto del cellulare sono arrivati solo nel 1996, con l’introduzione delle sim card prepagate (prima di allora i cellulari erano disponibili solo su contratto, che i minorenni non potevano firmare, ndr). Rapido e dal costo contenuto, i più giovani ne hanno fatto il loro mezzo di comunicazione d’elezione, adattando il linguaggio al nuovo strumento, con buona pace di Accademia della crusca e compagnia, e diffondendo l’sms anche tra gli adulti. L’escalation è stata impressionante: nel 2000 i messaggi inviati nel mondo sono stati 17 miliardi, nel 2004 si è saliti a 500 miliardi, fino a raggiungere e 4,1 miliardi nel 2008 e i 6 mila miliardi nel 2010, ossia 197 mila al secondo. E se oggi la banda larga mobile e le app di social messaging – da WhatsApp a iMes-sage – gli stanno dando filo da torcere, l’Sms continua comunque a resistere. Sul fronte dei ricavi, infatti, la navigazione internet ha fatto un balzo in avanti del 17,7%, sorpassando i 160 caratteri grazie a un introito di 2,41 miliardi di euro. Ma anche i messaggini hanno continuato a crescere, con un +1,5%, e continuano a movimentare 2,33 miliardi di euro all’anno.

IL RACCONTO DI NEIL PAPWORTH

«Il primo l’ho inviato io»Nonostante la normale soddisfazione per la riuscita di un lavoro cui il suo team si dedicava da tempo, mai Neil Papworth avrebbe potuto immaginare, 20 anni fa, che sarebbe passato alla storia«L’Sms è stato “inventato” dalla Gsm Association. In sintesi, si tratta di un ente di unificazione che ha specificato come tutte le parti del network di telefonia Gsm avrebbero dovuto funzionare, e comunicare l’una con l’altra, per assicurare l’interoperabilità tra diversi sistemi costruiti da diversi produttori. Quando lavoravo per la Sema Group (la società si chiamava così allora) ero un software designer e ho scritto il codice per il sistema sms. Poi fui profondamente coinvolto nel testarlo e, alla fine, nell’installare e testare il sistema con la Vodafone. Vale la pena dire che io non ho assolutamente “inventato” l’Sms, ero solo la persona cui è capitato di inviare il primo quel giorno :-). Anche se effettivamente sono stato coinvolto nell’implementazione del sistema che Sema Group ha messo a punto, pensato per lavorare secondo gli standard e le specifiche dellla Gsm Association.È fantastico aver inviato quel primo Sms. Ogni cosa ha preso il via proprio allora. A quel tempo però inviare il primo sms non sembrava un evento così speciale, era il culmine di quanto ci eravamo dati da fare a elaborare in 28. E ha funzionato! Ero orgoglioso dal risultato che il nostro team aveva raggiunto, ci abbiamo lavorato tutti moltissimo. Ma nessuno allora avrebbe mai immaginato che inviare messaggini sarebbe divenuta un’abitudine così diffusa. Ora è un fenomeno di massa. Ogni giorno vengono inviati così tanti Sms! Mi sarebbe piaciuto ricevere una commissione per ognuno di essi… :-)».

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