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Eterologa da 400 a 600 euro, tranne che in Lombardia ed Emilia

La Conferenza delle Regioni ha concordato un ticket unico, ma i due enti non si uniformano e annunciano la prima che l’intervento resta a carico dei cittadini e la seconda che sarà interamente gratuito

Dalla Conferenza delle regioni una tariffa unica per la fecondazione eterologa con l’obiettivo di mettere un freno al fenomeno delle coppie che migrano da una regione all’altra per usufruire delle condizioni più convenienti. I cittadini dovranno pagare tra i 400 e i 600 euro a seconda del ticket fissato dalle Regioni per le varie prestazioni (dall’esame del sangue alla ecografia) necessarie.

A un giorno dal vertice, tenutosi giovedì 25 settembre, arrivano i primi distinguo a confermare che sull’esigibilità o meno di questo diritto le posizioni restano molto distanti. La Lombardia ha, infatti, confermato che per i suoi cittadini l’eterologa resta totalmente a pagamento almeno fino a quando non verrà chiarito se il governo intende inserirla o meno nei Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr.). La almeno fino a quando non verrà chiarito se il governo intende inserirla o meno nei Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr.). da sostenere potrebbe arrivare anche a 4 mila euro. Dipenderà dalla tecnica di fecondazione utilizzata.

Su posizioni diametralmente opposte l’Emilia Romagna, che, invece, continuerà a garantirne la totale gratuità, rinunciando anche a far pagare il ticket sugli esami.

A livello nazionale la scelta è stata di considerare l’eterologa un Lea e, di conseguenza, di definire “per questa fase transitoria una tariffa unica convenzionale che quantifichi i costi per queste attività anche al fine di regolare le eventuali compensazioni relative alla mobilità interregionale”, come chiarisce il documento stilato al termine della Conferenza delle Regioni.

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