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Elezioni midterm: Obama rischia la figuraccia

Le consultazioni di metà mandato si rivelano un referendum sul presidente. I Repubblicani puntano alla maggioranza anche al Senato

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Elezioni di midterm bollenti per Barack Obama. Le consultazioni di metà mandato sono già considerate un referendum sul presidente a due anni dalla scadenza.

I repubblicani, già in maggioranza alla Camera, puntano alla maggioranza anche al Senato per controllare l’assemblea legislativa.

Secondo gli ultimi sondaggi, i democratici sono in svantaggio in sette Stati su dieci e rischiano il tracollo. A far sperare il partito presidenziale sono i distacchi risicatissimi che potrebbero essere ribaltati nelle urne come avvenne nel 2012.

Quella del presidente senza l’appoggio del parlamento – “anatra zoppa” nel gergo politico italiano – sembra ormai una consuetudine negativa degli ultimi mandati da Bush a Clinton fino a Reagan.

I CONTI. Ai repubblicani bastano sei seggi per ottenere la maggioranza di 51 seggi al Senato. Quattro li dovrebbero facilmente conquistare in Arkansas, Montana, South Dakota, West Virginia. Ne mancano due negli Stati in bilico: Alaska, Colorado, Iowa, Louisiana, New Hampshire, North Carolina.

Il destino di Obama sembra scontato a meno di ribaltoni in tre Stati repubblicani dove la situazione è in bilico: Georgia, Kansas e Kentucky. IL FUTURO. Secondo il New York Times, il presidente starebbe già pensando a un’agenda alternativa per andare avanti sui temi suoi quali può decidere da solo.

Sullo sfondo resta la situazione economica, con la Fed – ospite ieri alla Casa Bianca – che punta a normalizzare la politica monetaria e a un rialzo dei tassi.

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