Aziende social, come aumentare vendite e reputazione

Essere online è una prerogativa di molte aziende per far conoscere la propria realtà a quante più persone possibili, aumentare le vendite ed esporre i proprio prodotti, servizi e novità. Le strategie da poter mettere in campo sono diverse e, proprio per la vastità delle strade da poter percorrere, spesso ci si chiede quale sia la direzione più indicata per raggiungere i propri obiettivi. Ne abbiamo parlato con Giulio Donferri, CEO e Founder di Atlis Agency.

I vantaggi dell’uso corretto dei social

È indubbio che i benefici dei social siano molteplici ma è bene specificare che ogni tipo di azienda, prodotto e servizio necessita di una campagna ad hoc per poterne raccogliere i frutti. Quando un’agenzia di comunicazione prende in carico un cliente deve quindi partire da due semplici punti: bisogni e obiettivi. Stabilite le variabili principali si è pronti a strutturare il piano marketing in grado di rispondere alle richieste del cliente e aiutarlo nella realizzazione dei suoi scopi. “Con la Lead Generation, per esempio, vengono generati contatti utili a tutte le aziende che necessitano di vendere un determinato servizio o di aumentare i propri appuntamenti – spiega il CEO di Atlis Agency – Poi ci sono le campagne ottimizzate per le Conversioni, usate soprattutto dagli e-commerce. I risultati che si possono conseguire attraverso tale strategia sono la fidelizzazione dei clienti attuali e la vendita dei propri prodotti a clienti che ancora non hanno mai approcciato con il brand. Insomma, ogni azienda ha infinite possibilità ma il punto è capire come comportarsi per non perdere tempo e arrivare dritti alla meta”.

Non solo follower, quindi, ma dei piani ben strutturati che possano concretizzare azioni vere e proprie. “Sicuramente raggiungere un numero elevato di follower sui social è molto gratificante, soprattutto in questo periodo dove è davvero difficile farsi riconoscere. Quello che diciamo sempre alle aziende è che avere più follower non vuol dire avere in automatico più vendite – chiarisce – I social sono la vetrina delle attività ed è per questo che se si riescono a fidelizzare quelli che sono i propri follower attuali e a conquistarne di nuovi, attraverso una corretta opera di Brand Positioning, si convertono effettivamente tutti coloro che seguono la pagina”.

Influencer Marketing: quando e perché

Sempre più spesso le aziende decidono di affidarsi ad Influencer per raggiungere la notorietà e nuove fette di mercato. Sicuramente una strada percorribile e fruttuosa ma anche in questo caso serve criterio per orientare la scelta dell’Influencer con il quale collaborare e la strategia da mettere in piedi. L’Influencer Marketing è uno dei capisaldi di molte campagne di marketing, in particolar modo per quelle aziende che possiedono un e-commerce. In generale, gli Influencer sono perfetti durante la fase di lancio di un prodotto o un servizio o quando si vuole aumentare l’engagement della propria attività per farla crescere in maniera verticale.

Ma come si arriva a studiare tale proposta? “Per prima cosa bisogna evidenziare due micro-gruppi di Influencer – spiega Giulio – i Micro Influencer, ossia coloro che solitamente partono da 30mila follower, e i Macro Influencer, i quali invece hanno un bacino minimo di 100mila followers. Stabilito il budget a disposizione si contattano tra i 7 e i 20 Influencer ai quali verranno richiesti gli insight delle loro pagine social. Una volta determinati quelli che saranno gli Influencer ufficiali, bisognerà mandare loro i prodotti con cui dovranno creare i contenuti da postare sulle varie piattaforme secondo alcune informazioni concordate e prestabilite, come orari, giorni e numero di post/storie. Infine, ogni Influencer avrà a disposizione un codice sconto per personalizzato con cui promuovere i prodotti o l’attività”.

Mai tralasciare la reputazione

In tutto questo non bisogna dimenticare che a fare da collante e da leva motrice a tutte le azioni precedentemente evidenziate vi è l’aumento della reputazione. Punto fondamentale ed imprescindibile, quest’ultimo aspetto è direttamente collegato all’Influencer Marketing in quanto allo stesso viene accostato il nome dell’attività. Dunque, le due reputazioni risentono l’un l’altra e sono profondamente legate. Gli influencer vengono scelti proprio sulla base della loro reputazione, originaria della fiducia che i follower hanno nei loro confronti. I prodotti o le attività che sono sponsorizzate e consigliate attraverso i contenuti di persone con migliaia e migliaia di follower, alias Brand Ambassador, rappresentano delle ottime testimonianze da inserire all’interno delle proprie pagine social o siti web.

Ma se il budget non è sufficiente per ingaggiare un Influencer, esistono altri modi per aumentare la propria reputazione in maniera economica. “Un’opzione è raccogliere tutti i feedback positivi dei propri clienti e inserirli in modo intelligente all’interno delle pagine social, dei prodotti o dei servizi. Magari si può anche chiedere a clienti particolarmente assidui di lasciare una testimonianza video da poter pubblicare. Insomma, qualsiasi sia l’escamotage, lavorare sulla reputazione è indispensabile perché avere una buona reputazione significa trasmettere fiducia anche a chi ancora non ci conosce. Si diventa così punti di riferimento ed elementi di prima scelta” conclude Donferri.

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