Connettiti con noi

Lifestyle

Gli Uffizi crescono, inaugurate 24 nuove sale

Allestite sei sale dedicate alla “Maniera moderna” e 17 destinate alle mostre temporanee, più nuovi spazi comuni

architecture-alternativo

La straordinaria offerta degli Uffizi di Firenze – secondo il Times il più bel museo al mondo – si arricchisce di nuovi spazi. Sono stati presentati questa mattina il completamento dei lavori nell’ala di Ponente del piano nobile della fabbrica vasariana, e l’allestimento dei nuovi spazi dedicati alla “Maniera moderna”. In totale di tratta di 24 sale (sei per l’esposizione museale, una per l’area sosta dei visitatori e 17 destinate alle mostre temporanee), più corridoi, bagni e un mezzanino ospitante alcuni locali tecnici, per un totale di circa 1.500 metri quadrati.

Le nuove sei sale della “Maniera moderna” ospitano, nell’ordine, le opere di artisti attivi a Roma nella prima metà del Cinquecento (sala n. 68), di Correggio (n. 71), di Parmigianino (n. 74), di Giorgione e Sebastiano del Piombo (n. 75), di Tiziano (n. 83), di pittori lombardi quali Moroni, Lotto, Savoldo (n. 88). In totale si tratta di 39 opere pittoriche che trovano nuova, definitiva sistemazione negli ambienti ora restaurati. «Si tratta di dipinti di altissimo rango – sottolinea la soprintendente Cristina Acidini – che rappresentano al meglio il collezionismo perspicace dei Medici». «Le sei sale – dice Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi – consentiranno a chi ha minore disponibilità di tempo un percorso più breve, che però vivamente auspico venga sempre meno preferito all’altro (più articolato e vario), dove saranno esposte creazioni d’altissimo tenore poetico (che sarebbe davvero disdicevole venissero reputate di rango inferiore). Bastino i nomi d’alcuni artefici: Dosso Dossi, Barocci, Tintoretto, Veronese, e via di seguito. Nella consapevolezza amara della diffusa (ma, grazie a Dio, non universale) aspirazione a entrare in Galleria per esser partecipi d’un rito collettivo di venerazione di poche reliquie, eleggeremo a nostra missione la ricerca di metodi e di sistemi per invogliare i visitatori ad addentrarsi nelle sale votate a testi figurativi ragguardevoli ma meno promossi dall’industria culturale».