Il cucito (ora) è roba da uomini

Chi ha detto che darsi da fare con ago e filo debba essere un’arte prettamente femminile? Sono sempre di più i rappresentanti del “sesso forte” che apprezzano questa attività. George Clooney compreso

Se la strada per la parità di genere è ancora lunga, di certo qualche passo avanti lo stiamo facendo. Ne è una prova non solo il numero sempre maggiore di donne impegnate in lavori fino a poco tempo fa ritenuti appannaggio maschile, ma anche degli uomini che amano dedicarsi ad attività finora ritenute esclusivamente “da femmine”. Lavoro a maglia e cucito, per esempio. Al punto che nel mondo anglosassone è stato coniato un termine specifico per identificare questi “esemplari di sesso maschile” dediti all’arte di saper usare ago e filo: sew bros (fratelli di cucito, ndr). Un gruppo molto più nutrito dopo un anno di pandemia e ripetuti lockdown, come testimonia l’incremento nelle vendite registrato dalle imprese produttrici di, appunto, macchine da cucire. Per esempio, il solo retailer inglese John Lewis & Partners ha segnalato un +127% da marzo 2020.

Certo, al momento di tratta ancora di una passione di nicchia, ma pochi avranno il coraggio di ritenere questi signori dediti a punto croce & Co. come un semplice gruppetto di eccentrici o, peggio ancora, di sfigati, visto che al clan appartiene anche un sex symbol come George Clooney. L’attore e regista hollywoodiano lo ha apertamente dichiarato ad AARP magazine. «Ho cucito un sacco di vestiti dei bambini e ho anche aggiustato un abito di mia moglie che si è strappato un paio di volte», ha detto. Un talento coltivato nei suoi lunghi anni da scapolo, soprattutto quando a inizio carriera i soldi scarseggiavano e per risparmiare doveva aggiustarsi gli abiti da solo.

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