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Lifestyle

Dimenticarsi di essere al volante

L’acerrimo nemico dell’automobilista? Lo stress. I costruttori lo sanno e corrono ai ripari. Grazie all’elettronica e a un pizzico di lusso, guidare i nuovi modelli diventa (quasi) un piacere persino quando si è in mezzo al traffico

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Sarebbe bello vivere e guidare negli spot pubblicitari, nel nuovo Paese dei balocchi in cui le strade portano all’infinito, perfettamente sgombre, senza nessuno che osi profanare i nostri viaggi con la sua presenza. E invece no, niente da fare, ogni giorno ci troviamo a confrontarci con una realtà fatta di code, rallentamenti, pericoli, improperi… In una parola, in auto ci misuriamo quasi sempre con lo stress, un fenomeno maligno che viene contrastato dalle grandi case con la messa a punto di sistemi tecnologici sempre nuovi, non necessariamente degni di un romanzo di Isaac Asimov.

LA SEDUTA È IMPORTANTESì, perché in fondo il relax, da che mondo è mondo, lo si cerca in poltrona. E allora i sedili delle auto si trasformano. Prendete quelli della Jeep Grand Cherokee Srt, la versione tutto pepe della offroad della scuderia Marchionne: il motore da 6,4 litri e 468 cavalli si può scatenare quasi solo con la fantasia, ma le sedute sono concretissime, pronte a offrire il massimo relax perché sono avvolgenti, riscaldabili e ventilabili in tutte le salse per la gioia di glutei, schiene e gambe. Naturalmente, le poltrone del salotto buono su ruote devono anche essere belle e quelle della nuova Jeep, ricoperte di morbida pelle Nappa, si fanno notare per gli eleganti inserti in camoscio. Se siete guidatori extralarge, pensate con interesse alla Jaguar Xf Diesel 2.2, un felino da viaggio che consente di regolare il volante al millimetro, incorpora i comandi del vivavoce, permette di scegliere il brano adatto al momento del viaggio dal lettore Mp3 e può avere la corona riscaldata. Già, ma chi viaggia dietro? Il massimo è accomodarsi sul divano della Bmw Gran Turismo, una berlinona lunga cinque metri che offre ai passeggeri numero tre, quattro e all’occorrenza cinque lo stesso spazio per le gambe di una Serie 7 e la medesima altezza per la testa di una X5. Le poltroncine posteriori hanno lo schienale che si ripiega ed è un po’ come stare su una chaise longue, lo stesso benefico effetto di cui si può godere sulla Panamera, che si fa perdonare intere generazioni di Porsche in cui comodi viaggiavano solo e soltanto in due. Il segreto dei sedili della Mercedes Sl sta, invece, negli appoggiatesta. Se viaggiando a vettura aperta si sente freddo alla testa e al collo basta premere un tasto per ritrovarsi avvolti da una sorta di sciarpa d’aria calda che risulta preziosa come quelle di cachemire se si vuol dare mostra di se stessi anche quando la stagione non è proprio da cabrio. Sì, è vero, i trasferimenti a passo di parata e a capote aperta quando il resto del mondo batte i denti sono cose da esibizionisti. Se, al contrario, avete la privacy in testa alla hit parade dei valori ecco la Range Rover Evoque, un ambiente assolutamente silenzioso grazie a un’insonorizzazione formidabile, che offre tutti i vantaggi pratici della posizione di guida alta: sarà solo una questione psicologica, ma guardare le altre auto da sopra infonde sicurezza in chi guida, ed è arcinoto che la sicurezza è uno dei migliori antistress in circolazione.

CON LA COSCIENZA A POSTOChe dire per esempio del sistema City safety che equipaggia la nuova Volvo V40? In questo caso a garantire la tranquillità di chi guida nel bel mezzo di una città-giungla è un sensore laser posto nella parte alta del parabrezza, un occhio elettronico che tiene sotto controllo le vetture che precedono e, in caso di improvvisi rallentamenti, frena da solo. E se malauguratamente il pedone venisse investito, lo stesso il cofano si alzerebbe da solo per far posto a un generoso cuscino salvavita sul quale farlo atterrare. Addio ansia da micro-distrazioni, dunque, con un’avvertenza: il sistema agisce a velocità fino a 50 chilometri orari e, passato questo limite, si torna completamente padroni del pedale di centro con tutti gli annessi e connessi in termini di ansia da mancati riflessi. Ma c’è un altro tipo di stress che, per fortuna, è sempre più diffuso anche tra gli automobilisti italiani: quello che deriva dalla consapevolezza del fatto che ogni chilometro percorso rappresenta una stilettata all’ambiente in termini di emissioni inquinanti. Ecco perché praticamente tutti i costruttori stanno mettendo a punto modelli ibridi ed elettrici, ed ecco perché chi ha una coscienza tendente al green ha una scelta di opzioni senza precedenti nella storia dell’automobile. In questo campo il fermento è totale e le scelte tecnologiche sono le più disparate, a volte buone per accontentare l’occhio sociale, ma di scarsa concretezza. La 508 Hybrid4 Peugeot punta sul collaudato abbinamento tra un motore turbodiesel e uno elettrico. Nella fattispecie il Diesel è un due litri da 163 cavalli, mentre la potenza che dà la scossa è di 37 cavalli. Lavorando in sinergia, i due propulsori assicurano un consumo medio di quasi 28 chilometri con un litro di gasolio. E se i destini della Terra vi lasciano indifferenti, pensate a quale gioia possa essere il netto diradamento delle visite al benzinaio di fiducia… All’ennesimo record di consumo, poi, potrete brindare con una coppa (una sola, gli etilometri sono in agguato…) di champagne fredda al punto giusto: questa Peugeot offre uno scomparto refrigerato posto davanti al passeggero, per dimostrare che essere parchi nei consumi è cosa buona e giusta quando si parla di petrolio, un po’ meno se si tratta di bevande d’eccellenza. Attenzione, però, nel vano una magnum non ci sta, quindi evitate di invitare a un brindisi alla solidarietà tra proprietari di un’ibrida gli equipaggi delle Toyota Prius Plus: dalla vettura giapponese potrebbero infatti scendere fino a sette persone. Se il capobranco del settebello ha la vista lunga in termini automobilistici avrà senz’altro scelto la sua Prius nella versione Lounge: alla cassa fanno 1.800 euro in più, ma in cambio ci sono il display che proietta le informazioni sulla velocità e sulla navigazione sul parabrezza e la telecamera posteriore. Così chi non è un Alonso delle manovre si toglie un altro stress, quello del conto del carrozziere. Parlando di costi, è risaputo che ogni azione richiede un sia pur piccolo tributo in termini di attenzione e, dunque, infligge un minuscolo attentato al relax di guida. E allora, perché spendere energie per cambiare? I tempi in cui le trasmissioni fai-per-me erano considerate disdicevoli nella Patria dei motori sono passati da ormai trent’anni, adesso anche una city car come la Fiat Nuova Panda ostenta orgogliosa un cambio robotizzato a sei rapporti che in città elimina il 50% delle seccature dando alla marcia un’omogenea tranquillità tecnologica.

NON A TUTTO C’È RIMEDIOSì, signori automobilisti, il relax è servito. Le cambiate sono dolci come babà, i sedili accoglienti, la climatizzazione avvolge come una culla, calda o fresca a seconda delle esigenze. Potrebbe essere troppo, stare così bene e lasciare fuori dalle portiere lo stress non farà entrare in scena il sonno del giusto? Difficile, ma non impossibile. Fortunatamente molte vetture montano rilevatori di stanchezza, e non si pensi che è solo roba da supercar: la Mercedes Classe A versione 2012 avviserà dell’imminenza di un colpo di sonno sia con la tazzina da caffè che si illumina sul cruscotto sia con il ben più efficace cicalino da «caffè, giornali e la posta!» che sveglierebbe anche un morto (di sonno, beninteso).Peccato che lo stress arrivi anche da fuori. Hai voglia di essere comodo, alla temperatura perfetta e con tutti i comandi a portata di dito: c’è sempre il dannato tizio che parcheggia in seconda fila causando alla strada una piccola embolia che, moltiplicata per il numero di maleducati, diventa una trombosi che ci costa decine di minuti di borbottanti contumelie. Provate a dimostrare con un gesto il vostro disappunto, riceverete in cambio, se va bene, una colorita radiografia del vostro albero genealogico. Oltrepassata l’occlusione le probabilità di incocciare in un cercatore di parcheggio che si muove alla velocità di una chiocciola incurante di chi gli sta dietro sono elevatissime. A questo punto l’avita dimora è ancora lontana e avete messo in cascina anche qualche gesto dell’ombrello, un paio di corna e perfino le bicorna fuori ordinanza, quelle che fanno staccare tutte e due le mani dal volante. In autostrada, poi, non è difficile trovarsi con il lunotto quasi fuso dalle raffiche di abbaglianti altrui, per non parlare di quelli che ti si appoggiano al paraurti posteriore come se ti volessero dare una di quelle malefiche toccatine che fanno la differenza nelle gare di kart… Calma, calma. Lo abbiamo detto, le case stanno inventando antistress sempre nuovi. Quelle automobilistiche hanno fatto la loro parte, adesso, poiché leggi e milizie, tutor e autovelox non sembrano sufficienti, tocca a quelle farmaceutiche.