Italia, vino batte manifattura

C’è un comparto in Italia che, nonostante la crisi, continua a crescere, dentro e fuori i confini nazionali. È quello vitivinicolo che in Italia, a fronte di una contrazione della manifattura (-0,3%) e il lieve progresso delle industrie alimentari (+0,3%), vede i propri ricavi aumentare dell’1,8%. Una crescita che, unita al +7,7% registrato all’estero, sale fino al 4,8% nei dati complessivi (si ferma al 2% il settore alimentare nel suo insieme). A certificarlo l’ultima indagine dell’ufficio studio di Mediobanca sui bilanci delle 111 principali aziende italiane del comparto, che evidenzia anche come lo scorso anno il 51% delle bottiglie italiane che hanno varcato i confini nazionali sono state assorbite dall’Ue con un incremento delle vendite del 9,2% rispetto al 2012. Ottime le vendite degli spumanti italiani che sono aumentate all’estero del 10,3%.

I top seller nel 2013

Si confermano tre gruppi al vertice della graduatoria per fatturato, Cantine Riunite-Giv (534 milioni, +4,2% sul 2012), Caviro (327 milioni, +15,2%) e la divisione vini della Campari (228 milioni, +15,8%); la Antinori a 166 milioni (+5,5% sul 2012) si colloca in quarta posizione dalla sesta del 2012, scalzando la cooperativa Mezzacorona che è quinta a 163 milioni (+1,7%) e la F.lli Martini che scende dalla quinta alla sesta con vendite a 159 milioni (+0,5%); guadagna la settima posizione la Casa Vinicola Zonin con 154 milioni (+9,9%) a spese della cooperativa Cavit che è ora ottava a 153 milioni (-0,1% sul 2012); chiudono la top ten la Casa Vinicola Botter con 136 milioni, che guadagna tre posizioni collocandosi nona grazie alla forte crescita delle vendite (+30%) e la Enoitalia che, pur cresciuta del 13,2%, cede una posizione ed è decima con 128 milioni; il record di crescita nel 2013 spetta tuttavia alla veneta Contri Spumanti (+31,3%) che guadagna quattro posizioni, dalla 19esima alla 15esima.