Ecco a voi i manager della felicità

Il compito di questa nuova figura professionale? Aumentare il livello di soddisfazione dei dipendenti per migliorare performance e risultati

Chi ha bisogno di un manager della felicità? Tutte le aziende, verrebbe da dire. Ecco perché cresce la richiesta di professionisti che si occupino del benessere delle persone, anche dal punto di vista dei percorsi di carriera, della formazione e degli obiettivi di crescita. Perché avere dipendenti soddisfatti e motivati è il segreto per migliorare performance e risultati.

Manager della felicità: a cosa servono

I manager della felicità si declinano soprattutto in due job title sempre più in voga negli Stati Uniti: Chief Happiness Officer (Cho) e Leadership & Learning Manager (Llm). Il primo ha competenze e responsabilità tipiche dell’Hr manager e si occupa del monitoraggio e dell’incremento del livello di motivazione e soddisfazione dei dipendenti (retribuzione tra i 35 mila e i 50 mila euro).

Il Llm è quel professionista dallo sguardo più ampio che si occupa di ideare e realizzare il piano di formazione di ciascun dipendente e i corsi necessari per tenere la forza lavoro sempre aggiornata. In più, programma i percorsi di carriera e svolge i colloqui di assessment per scoprire i talenti nascosti e tenere sotto controllo l’umore dei dipendenti (retribuzioni da 25-35 mila euro per le figure junior a 40-58 mila euro)

Più felicità, meno assenteismo

«Avere a bordo persone motivate e serene», racconta ad Avvenire Francesca Contardi, Managing Director di Easy Hunters, «diminuisce sensibilmente turnover e assenteismo, favorendo la collaborazione tra i colleghi e migliorando le performance dei singoli e, di conseguenza, dell’intera struttura. In un contesto dinamico come quello attuale non è più possibile puntare solo sugli incentivi economici (naturalmente molto importanti), ma diventa indispensabile considerare e valorizzare soprattutto gli aspetti legati alle politiche di welfare e di work-life balance. Occuparsi di gestione delle risorse umane, oggi, vuol dire occuparsi anche di questi aspetti che hanno più a che fare con la sfera emotiva e personale delle persone che lavorano in azienda».

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