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Hi-Tech

Addio sim card: Samsung lancia la eSim

Il chip sarà integrato direttamente nel dispositivo e non verrà più fornito dagli operatori telefonici. Sarà possibile attivare più offerte commerciali contemporaneamente

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Samsung rottama le sim card. A marzo l’azienda lancerà infatti sul mercato la eSim (embedded sim): un chip già integrato nel device, più precisamente nel nuovo telefonino Gear S2, nei negozi dal prossimo mese. Dunque addio alle micro tessere di plastica da inserire manualmente, forniti dall’operatore telefonico di turno: nel futuro a dotare cellulari e tablet di sim sarà direttamente il costruttore di telefonini e, nel caso l’utente decidesse di cambiare compagnia telefonica, sarà sufficiente attivare il cambio di gestore con un click.

I VANTAGGI. I vantaggi, per utenti e operatori, sono numerosi. Dal punto di vista commerciale, infatti, la esim permetterà di avere più dispositivi connessi e di attivare più profili tariffari contemporaneamente: sarà poi l’utente, in base alla situazione, a scegliere quale offerta usare. Inoltre, dal punto di vista della sicurezza, la eSim darebbe più garanzie, essendo a prova di ladro.

LA DIFFERENZA CON APPLE. Samsung non è però certo la sola a ideare una embedded sim: prima di lei ci ha pensato Apple. Tuttavia tra le due avveniristiche sim c’è una differenza sostanziale: quella di Apple è una soluzione proprietaria, mentre Samsung utilizza uno standard approvato da Gsma, l’associazione degli operatori di telefonia mobile che organizza il Mobile World Congress di Barcellona. La Gsma ha già annunciato le nuove specifiche eSim per smartwatch, fitness tracker e tablet, mentre a giugno fornirà anche quelle relative agli smarthpone. «Questa è l’unica specifica comune, interoperabile e globale che ha ricevuto il supporto del settore mobile e che consente ai clienti abbonati ad un piano mobile di collegare i propri dispositivi ad una rete mobile», conferma Alex Sinclair, Cto di Gsma. «Le nuove specifiche danno ai consumatori la libertà di collegare da remoto dispositivi diversi, come i wearable, e continuano ad evolvere il processo di connessione fra nuovi e innovativi dispositivi».