Rai, non ci sarà alcun blocco ai talk show

Il presidente della commissione Vigilanza Rai ha giudicato inammissibili gli emendamenti della maggioranza che puntavano a equiparare i programmi di approfondimento alle tribune politiche: «determinerebbe effetti impropri sull’autonomia della Rai»

Alla fine il blocco dei talk show in Rai non ci sarà. Annozero, Ballarò, Qui Radio Londra e Porta a Porta saranno in onda regolarmente anche durante il periodo della campagna elettorale. Il presidente della Commissione di vigilanza Rai, Sergio Zavoli, relatore del regolamento per la par condicio per le elezioni amministrative, infatti, inammissibili gli emendamenti presentati da Pdl, Lega e Responsabili che, equiparando i programmi di informazione e approfondimento alle tribune politiche, di fatto estendevano le stringenti regole della par condicio televisiva a tutti i talk show dell’emittente pubblica.Per Zavoli «una equiparazione esplicita oltre che di fatto tra comunicazione politica e programmi di informazione determinerebbe effetti impropri sull’autonomia della Rai». «La predetta assimilazione – secondo il presidente della commissione di Vigilanza – comporterebbe l’imposizione alla Rai di un carico eccessivo di impegni operativi con diverse conseguenze: in primo luogo una forte limitazione della libertà di espressione e dell’autonomia professionale dei giornalisti; in secondo luogo la sottrazione di spazi agli adempimenti del servizio pubblico a vantaggio di consultazioni elettorali che interessano poco più delle percentuale di elettori richiesta per l’applicazione della par condicio (il 27% dell’elettorato) e che riguardano tematiche di interesse eminentemente locale; e altre che suscitano difficoltà tali, a livello organizzativo, da rendere praticamente impossibile effettuare in tempo utile i vari adempimenti necessari, anche in considerazione dell’alto numero di soggetti da coinvolgere».

Pdl sorpreso dalla decisione di Zavoli

Il pronunciamento dei Zavoli ha sorpreso, negativamente, Alessio Butti, capogruppo del Pdl in commissione: «Si parla di inammissibilità per due volte nell’arco di dieci giorni, prima sull’atto di indirizzo per il pluralismo e ora sul regolamento per le amministrative. Non vorremmo che si abusasse di questo strumento per decidere che quello che viene indicato dalla maggioranza non va mai bene». Butti ha anche chiesto di sospendere la seduta della commissione per poter riunire il gruppo.

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