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Dahlia, ecco le condizioni per il salvataggio

Per attuare il progetto di Chiusano serve la collaborazione dei Wallemberg, della Lega e di Telecom Italia

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«Dahlia informa che le trasmissioni seguono la normale programmazione». Il messaggio, in bella vista sulla home page del sito di Dahlia è, al momento, l’unica certezza a proposito delle sorti della pay tv. I 15 giorni di trasmissioni garantite dalla decisione della Lega Calcio di postergare il credito e dalla volontà dei soci di Dahlia Tv (Airplus, T.I. Media e Made Srl) di coprire i costi, sono scaduti da giorni, eppure la situazione ancora non si è sbloccata. A far ben sperare abbonati e, soprattutto dipendenti, sono le intenzioni di Filippo Chiusano. L’ad di Filmaster e Made Srl, qualche giorno fa ha dichiarato di voler salvare Dahlia tv. Il manager si è candidato a rilevare il business della pay tv, attraverso la creazione di una newco. Chiusano ha però posto tre condizioni: primo, i Wallemberg (al momento i soci di maggioranza) devono contribuire economicamente alla liquidazione di Dahlia. Secondo, la Lega dovrebbe rinegoziare i diritti di trasmissione delle partite (di tutte le squadre di serie B e di otto squadre di A) a prezzi più favorevoli. Infine, dovrebbe essere Ti Media a conferire la banda necessaria. Sul fronte degli svedesi sembra che non ci siano problemi; per quanto riguarda invece la Lega Calcio, una riunione sul caso Dahlia è prevista per domani; per il beneplacito di TiMedia bisognerà aspettare fino a lunedì 21 febbraio, data nella quale è in agenda una riunione sul caso.

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