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Business

Italia, luci e ombre sul mercato pubblicitario nel 2015

Nielsen registra una crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente, ma per la stampa tradizionale (quotidiani e periodici) si chiudono altri 12 mesi negativi

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Mercato pubblicitario in crescita, ma non tutti possono tirare un sospiro di sollievo. Nel 2015, stima Nielsen, gli investimenti sono aumentati dell’1,7% rispetto all’anno precedente considerando anche la porzione Web (principalmente search e social), ma limitatamente al perimetro tradizionale, l’anno si chiude di poco sotto quota zero (-0,5%).Albeto Dal Sasso, Advertising Information Service Business Director di Nielsen, si dice fiducioso per un 2015 “chiuso positivamente, grazie al traino di un buon secondo semestre” e prevede un “probabile consolidamento in positivo per il 2016”; ma è innegabile che per alcuni settori la crisi è ancora in atto. Se la Tv ha chiuso il 2015 in crescita dello 0,7% e la radio vola a +8,8%, quotidiani e periodici chiudono rispettivamente a -6,6% e -4,1% l’intero anno. Internet segna una crescita dell’8,5% ma solo aggiungendo la porzione di mercato non monitorata search e social; escludendo queste due porzioni, la performance del web rispecchia tendenzialmente l’andamento del mercato a parità di perimetro (-0,7%). Sensibile l’incremento del mondo dell’out of home che, grazie a Expo 2015, chiude con un segno positivo: outdoor +3,3%, transit +15,6% e out of home TV +13,1%. Si conferma l’andamento negativo per il direct mail e il cinema, rispettivamente in calo dell’8,3% e del 4,1%.

Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 11 in crescita nel 2015, con un apporto di circa 176 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti nei 12 mesi: alla crescita di alimentari (+6,5%, circa 51,7 milioni) e farmaceutici (+8,6%, circa 25,8 milioni), si contrappone il calo di finanza/assicurazioni -8,7%, circa 28,5 milioni), telecomunicazioni (-7,7%, circa 27,7 milioni). I maggiori apporti alla crescita arrivano da servizi professionali (+7,9%), bevande/alcolici (+9,3%) e gestione casa (+8,5%).