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Unieuro: i risultati del I trimestre 2022-23. Il gruppo cresce, ma brucia cassa

Nel I trimestre 2022-23 – ovvero nel periodo marzo-maggio di quest’anno – Unieuro ha fatturato 612 milioni di euro contro i 582 dello stesso periodo dello scorso anno. La crescita è stata del 5,2%: +4,9% per la rete fisica e +25% per quella online. Nell’online le vendite sono balzate dagli 89 milioni della primavera 2021 a 111 milioni.

Telefonia, IT, fotografia e dispositivi indossabili rappresentano il 46% delle vendite, ma il comparto è sceso del 3,4%; viceversa è cresciuto del 3% il “bianco” soprattutto grazie ai condizionatori. Il bruno, che comprende i televisori, ha trainato le vendite: 112 milioni contro gli 83 della primavera 2021.

Nonostante la buona performance delle vendite e il leggero colpo di freno sugli investimenti (da 8,4 a 7 milioni) e i costi di marketing (scesi da 10 a 9 milioni) la redditività è stata deludente: L’Ebitda è pari a zero e il risultato netto è negativo per 3,5 milioni. È vero, come si precisa nella nota del gruppo Unieuro, che la primavera non è un momento favorevole nel settore ma nello stesso periodo del 2021, la catena portava a casa un risultato netto positivo per 3,6 milioni.

L’a.d. Nicosanti: “Valutiamo merger e acquisizioni”

Le ragioni di questa deludente performance? L’aumento dei costi che evidentemente non è stato possibile trasferire sui cartellini dei prezzi e le difficoltà logistiche, afferma l’azienda. Un secondo elemento negativo è l’andamento della cassa netta che al 31 maggio 2021 era di 136 milioni e che a inizio giugno 2022 era scesa a 25 milioni. Perché 111 milioni in meno? In parte per la crescita del capitale circolante e per la scelta di aumentare il magazzino che è passato da 452 a 480 milioni. In pratica Unieuro potrebbe aver anticipato gli acquisti in vista di sensibili aumenti nei listini delle aziende. Commentando i risultati, Giancarlo Nicosanti ha accennato fra le misure di crescita del business che il gruppo “sta valutando anche operazioni di M&A”.

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(© Unieuro)