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Manovra: le misure definitive e di cui meno si parla

La finanziaria votata con fiducia al Senato aumenta di valore e fissa provvedimenti come l’Iva al 21%, il contributo di solidarietà e i ‘licenziamenti più facili’, ma alleggerisce anche la stretta sugli evasori e i tagli agli stipendi dei parlamentari…

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La manovra economica passa l’ostacolo del Senato con la fiducia (165 sì, 141 no e 3 astenuti) e, con le nuove misure, sale a un valore di 54,2 miliardi. Alla fine si è scelta la via più breve con il voto di fiducia a Palazzo Madama (la 49 richiesta dal quarto governo Berlusconi in tre anni) che fissa – finalmente – in via definitiva i provvedimenti, accorcia i tempi e soddisfa l’Unione europea e i mercati (Piazza Affari ieri ha chiuso a +4,24% dopo un inizio di settimana nero). Dopo aver trattato le principali misure (e forse più impopolari) come l’aumento dell’Iva al 21%, l’anticipo della stretta sui requisiti per le pensioni delle donne del privato e il contributo di solidarietà (Leggi), cerchiamo ora di riassumere quei provvedimenti che, annunciati in precedenza, sono passati in secondo piano:

Le misure scomparse (e che avremmo voluto)

TAGLI PIÙ LEGGERI AI PARLAMENTARI – Una delle misure che esce modificata all’ultimo momento è quella relativa alle indennità dei parlamentari: coloro che fanno un altro mestiere non avranno più una decurtazione del 50%, ma si applicherà un taglio del 20% e del 40% sul reddito oltre i 90 e i 150 mila euro.

SI ALLENTA LA STRETTA SUGLI EVASORI – Ammorbidita la norma che prevedeva carcere immediato per chi evade o non versa imposte superiori a tre milioni di euro. Il carcere scatterà subito, senza sospensione condizionale della pena, ma a condizione che l’evaso sia pari al 30% del fatturato.

LIBERALIZZAZIONI, PIÙ O MENO – Niente aperture libere dei negozi ed esercizi commerciali. Chi vuole lo può fare, ma solo in località turistiche e città d’arte. Non scatta la liberalizzazione dei servizi di taxi e farmacie. La norma afferma che tutto ciò che non è vietato dalla legge è libero.

RIFORMA DELL’ASSISTENZA – A breve, entro il prossimo anno, verrà varata una riforma per l’assistenza (ovvero i sussidi di invalidità e le pensioni di reversibilità). Previsto un taglio di 4 miliardi nel 2012, 12 nel 2013 e 20 nel 2014. Se non si arriverà a questi risultati scatterà un taglio lineare su tutte le agevolazioni e detrazioni fiscali.

RIMBORSO BONUS BEBÈ – Coloro che dovessero aver usufruito del ‘bonus bebè’ (finanziaria 2006) senza averne i requisiti potrà rimborsare lo Stato entro 90 giorni dal varo del decreto. In questo modo potrà evitare sanzioni penali e amministrative.

STRETTA SULLE COOP – Si alleggeriscono le agevolazioni e gli utili peseranno di più sulla base imponibile. La manovra prevede un aumento del 10% della tassazione sugli utili accantonati a riserva (ora al 30%). La percentuale sarà ridotta al 20% per le cooperative agricole, ma elevata al 55% per quelle di consumo. Colpite anche le banche di credito cooperativo.

SNELLITA LA RETE DEI CONSOLATI – Oltre alla spending reviwe e al super Inps, si prevede una razionalizzazione della spesa pubblica attraverso la razionalizzazione dell’organizzazione giudiziaria civile, penale, amministrativa, militare e quella della rete consolare e diplomatica.

RECUPERO CONDONO 2002 – Il Fisco potrà recuperare coattivamente le somme non riscosse dal condono tombale del 2002, entro il 31 dicembre 2011.

Iva al 21% – contributo di solidarietà – pensioni – Comuni e lotta all’evazione – Licenziamenti – Robin Tax – Imposta da bollo su soldi spediti all’estero – Tagli a stipendi e liquidazione congelata per gli statali – Feste patronali annullate – TUTTE LE ALTRE MISURE DELLA MANOVRA – clicca qui

Credits Images:

Il ministro dell'Economia Tremonti e il presidente del Consiglio Berlusconi, quella votata ieri in Senato è la 49esima fiducia richiesta da questo governo