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Imprese, prestiti a picco: nel 2018 concessi 56 miliardi in meno

Si tratta dell’ottavo anno di stretta. Il calo maggiore, pari al -11,1%, riguarda le imprese tra i 6 e i 19 addetti

Sono tempi molto duri per le aziende italiane. Non devono fare i conti solo con un’economia in stallo, consumatori sfiduciati ed esportazioni complesse. A mettere loro i bastoni fra le ruote ci pensano anche le banche: i prestiti concessi alle imprese non finanziarie, infatti, continuano a diminuire. Secondo le elaborazioni che l’Ufficio Credito di Confesercenti Nazionale ha compiuto sui dati della Banca d’Italia, nel 2018 le cessioni di denaro sono diminuite di oltre 56 miliardi di euro, per una contrazione media del 7%. Si tratta dell’ottavo anno di stretta. Una situazione che mette in difficoltà soprattutto le realtà più piccole: il calo maggiore, pari al -11,1%, riguarda i prestiti per le imprese tra i 6 e i 19 addetti, che in un anno si sono viste finanziare ben sette miliardi di euro in meno. Fra l’altro, le Pmi partono già da una quota di prestiti molto bassa: sebbene costituiscano il 98,2% del tessuto produttivo, le attività con meno di 20 dipendenti ricevono in credito solo il 18,5% del totale dei finanziamenti bancari dedicati alle imprese non finanziarie, ossia circa 58 miliardi su oltre 752 miliardi complessivi.

Le imprese più colpite dal taglio ai prestiti sono quelle delle isole, che registrano un calo medio del 13,1%, seguite da quelle del sud, con una diminuzione dell’11,7%. Il numero minore di riduzioni dei finanziamenti si registra, invece, nel nord ovest, con una media del -4,8%. Guardando alle regioni, le più in difficoltà sono il Molise (-14,9% di prestiti erogati), la Sardegna (-14,8%) e la Calabria (-14,7%). La riduzione più contenuta, invece, è nelle province di Trento e Bolzano (-1,5%), del Friuli Venezia Giulia (-1,6%) e del Piemonte (-3,6%).