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Contanti, al via i controlli per operazioni superiori a 10mila euro

Da settembre tutti i prelievi e i versamenti superiori a questa cifra saranno segnalati. Lo scopo è combattere il rischio di riciclaggio

Gli italiani continuano ad amare il cash, ma a breve potrebbero convertirsi definitivamente ai pagamenti elettronici. Ancora poche settimane, infatti, e poi fare operazioni in contanti in Italia potrebbe diventare più complesso. Lo ha annunciato il direttore dell’Unità di informazione finanziaria (Uif), Claudio Clemente, durante la presentazione del sesto Rapporto annuale dell’organizzazione, spiegando che tutti i prelievi e i versamenti superiori a 10mila euro saranno comunicati dalle banche (e non solo) alla Uif stessa. Così nemmeno queste attività potranno sfuggire alle segnalazioni di operazioni sospette, le cosiddette sos, che gli istituiti bancari, le poste e altri soggetti sono tenuti a fare all’autorità indipendente. L’obiettivo? Dare un ulteriore contributo alla lotta al riciclaggio. Nel nostro Paese, infatti, gli scambi in contanti rappresentano ancora una quota molto consistente degli scambi totali, dunque, se si vuole arginare il rischio di operazioni illecite occorre agire anche su questo fronte. Basti pensare, che solo lo scorso anno, fra i 192 miliardi in versamenti e i 12 miliardi in prelievi, l’operatività in banconote ha toccato quota 204 miliardi.

Nel 2018 la Uif ha ricevuto 98.030 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, corruzione o finanziamento di terrorismo: il 4,5% in più rispetto al 2017. Nel 72% dei casi a effettuarle sono state banche e poste, nel resto dei casi altri operatori, come gli istituti di pagamento, i prestatori dei servizi di gioco, le fiduciarie e i professionisti, tipo i notai.