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Addio televisore: crollo delle vendite. La tv si vede dal tablet

Meno 2,6 milioni di unità vendute su base annua e un crollo della spesa da 2,4 miliardi nel 2011 a 1,6 nel 2013. Questi gli effetti del passaggio al digitale e dell’erosione dei prezzi al consumo. Intanto, però gli schermi ultra piatti registrano un +50%

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La televisione, dal 2010 con il passaggio dall’analogico al digitale si è evoluta, aprendosi a scenari smart, tuttavia il suo “contenitore” , il televisore non è più il re dei salotti italiani: se ne comprano sempre meno.

CALO “FISIOLOGICO”. Stando ai dati del mercato rilevati da Anitec, divisione di Confindustria che si occupa del settore elettrodomestici. Nel 2010 anno dello switch off sono state venduti 7,2 milioni di apparecchi, nel 2011 6,3 milioni di unità e per il 2014 se ne prospettano 4,6 milioni.

Dunque un calo delle vendite che si traduce in 2,6 milioni di unità su base annua e in un crollo della spesa dai 2,4 miliardi del 2011 a 1,6 miliardi per il 2013. Colpa anche delle nuove abitudini di consumo televisivo, sempre più spostato verso gli schermi di computer e tablet.

La contrazione delle vendite riguarda un po’ tutta l’Europa: in Inghilterra, ad esempio, il calo è stato quantificato in 500 mila unità. A ciò si deve aggiungere anche il fenomeno di erosione dei prezzi al consumo: gli italiani sono disposti a spendere in media 350 euro per un nuovo televisore, rispetto agli altri europei che ne sborserebbero circa 500 euro.

«La diminuzione è fisiologica, ed è dovuta allo switch off» come spiega spiega a La Repubblica Paolo Locatelli, Consumer Electronic Director Lg Italia e aggiunge, «c’è meno interesse per i piccoli schermi. I consumatori su rivolgono verso le grandi tv: grazie alle nuove tecnologie, dall’ultra Hd agli schermi Oled, l’incremento delle vendite è costante: il 50% su base annua».

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© Tim Boyle/ Getty Images