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Altro che Bezos: ecco i manager esemplari

Non ci sono solo i risultati economici, ma anche etica, trasparenza e rispetto dei lavoratori: la classifica dei manager da cui prendere esempio secondo l’Harvard Business Review

Ci sono dei manager da cui si deve prendere esempio. Non per la visione, per i risultati economici o per la capacità di conquistare il mercato, ma per i criteri Esg. Che cosa sono? L’acronimo vuol dire Environmental, Social and Governance e a mettere in lista gli imprenditori dal punto di vista della trasparenza, della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa è l’Harvard Business Review. Si tratta, quindi, dell’unica classifica di Ceo dove non vedrete Elon Musk (fuori dalla top 100) e due colossi come Jeff Bezos (71) e Serio MArchionne (53) lontani dalle prime posizioni. In media i Ceo selezionati sono arrivati alla guida delle loro aziende a 44 anni, 29 di loro hanno un Master in business administration, solo due sono donne.

La top 10 dei manager da cui prendere esempio

Ecco allora la top 10 della classifica dei migliori Ceo secondi i criteri Esg, selezionati dall’Harvard Business Review:

1. Pablo Isla / Inditex

Pablo Isla, timido numero 1 di Inditex (Zara) preferisce i meeting informali alle lunghe riunioni quasi a ricordare gli inizi del gruppo come una piccola azienda che oggi controlla i marchi Zara, Massimo Dutti, Bershka, Pull&Bear, Stradivarius, Oysho. Viene apprezzata la trasparenza nella gestione e monitoraggio della supply chain e l’incoraggiamento a portare i vestiti usati nei negozi per riciclarli.

2. Martin Sorrell / Wpp

Dal 1986 Martin Sorrell è l’anima di Wpp. Ha preso un’azienda che produceva cestini di plastica e teiere in un colosso della pubblicità e del marketing. Considerato un rivoluzionario, già nel 1996 aveva intuito in un articolo sull’Hbr il futuro di internet.

3. Jensen Huang / Nvidia

Jensen Huang nel 1993 ha co-fondato Nvidia, azienda nel campo dell’Information Technology che produce processori, schede madri e componenti per computer e console. È uno dei pochi Ceo con un tatuaggio.

4. Jacques Aschenbroich / Valeo

Il francese Jacques Aschenbroich è approdato nel 2009 in Valeo, azienda produttrice di componenti per le case automobilistiche. La sua filosofia? Riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sviluppo nei mercati emergenti.

5. Bernard Arnault / Lvmh

Il creatore dell’impero Lvmh, Bernard Arnault, ha voluto il matrimonio fra Louis Vuitton e Moet Hennessy nel 1989. Il gruppo è impegnato a rafforzare la cittadinanza aziendale, a promuovere la realizzazione dei dipendenti e a proteggere le risorse naturali utilizzate nei prodotti.

6. Martin Bouygues / Bouygues

Nel 1989 Martin Bouygues ha preso il gruppo di costruzioni, telecomunicazioni e media fondato dal padre nel 1952. Da allora si impegna per assicurare le pari opportunità e lottare contro ogni tipo di discriminazione.

7. Johan Thijs / Kbc

Il manager belga Johan Thijs è dal 2012 il Ceo di Kbc, impresa che offre prodotti assicurativi e bancari integrati, soprattutto nei mercati dell’Europa centrale e orientale. Punta sull’empowerment dei dipendenti, permettendo loro di essere imprenditori all’interno dell’azienda.

8. Mark Parker / Nike

Ceo dal 2006, Mark Parker era entrato in Nike nel 1979 come designer di scarpe. Viene descritto come uno degli amministratori più creativi del mondo. Incoraggia lo sport fra i dipendenti e fa molte domande per sollecitare idee dal suo staff.

9. Elmar Degenhart / Continental

Elmar Degenhart è diventato Ceo nel 2009 di Continental. È attento alla sostenibilità ambientale dei veicoli e sostenitore della diffusione delle auto a guida autonoma.

10. Florentino Perez Rodriguez / ACS

Il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, ha costruito la sua fortuna a partire dal 1993 guidando ilgruppo di ingegneria civile Acs, Actividades de Construcción y Servicios. Ha un alto voto nella Corporate Social Responsibility.

Credits Images:

Martin Sorrell, Ceo di Wpp, è al secondo posto nel ranking dei Ceo più trasparenti e «sostenibili»