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Dal principe William a Monti, il made in Italy che parla Inglese

Dopo aver conquistato i reali d’oltremanica, il camiciaio di Ginosa di Puglia sbarca al Quirinale e rifiuta di lasciar l’Italia

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Fino a venticinque passaggi manuali per la realizzazione di un ogni singolo esemplare. Sono le camicie di G. Inglese. Il camiciaio che, da Ginosa di Puglia, nel tarantino, ha conquistato prima la scena di uno dei matrimoni più spiati del mondo – è sua la camicia indossata sotto lo smoking dal principe William d’Inghilterra durante la festa serale di matrimonio – e adesso aspira al Quirinale. Una “Inglese” doc (una camicia taglio classico in cotone egiziano finissimo con un titolo 300/2) è stata infatti inviata dal laboratorio nel tarantino, direttamente a Mario Monti. Un omaggio molto gradito utile a «far sapere al premier la qualità altissima dei prodotti italiani, dell’artigianato operoso capace di realizzare capi che non hanno paragoni e che il mondo ci invidia». Capi tanto ambiti da scatenare gli appetiti di grandi nomi del settore moda che il marchio Inglese lo farebbero volentieri proprio. Tante infatti le offerte di acquisto arrivate al camiciaio pugliese. Come quella rimbalzata a Ginosa dalla Gran Bretagna. «Volevano comprare l’azienda – ha ammesso Angelo Inglese – ma mi sono rifiutato di cederla. Anzi, vado nella direzione opposta, ho comprato un palazzo storico a Ginosa dove ho messo un telaio manuale e intendo realizzare al suo interno un museo, enfatizzando questo spirito artigianale e italiano che è il nostro vero valore».

Credits Images:

Le camicie G. Inglese