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Risparmi per i figli: digitale in crescita, ma la paghetta non passa di moda

Il 52% degli italiani prevede di ricorrere in misura crescente all’online e alle app per informarsi e sottoscrivere soluzioni di risparmio dedicate

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Un modo utile per permettere alle ragazze e ai ragazzi di far qualche spesa in autonomia ma anche un’abitudine da portare avanti il più possibile con regolarità per responsabilizzarli sul valore del denaro e avvicinarli a una sua gestione consapevole. La paghetta per gli italiani è ancora una pratica diffusa e vista di buon occhio dal 75% degli italiani, secondo l’Osservatorio Sara Assicurazioni.Naturalmente, nell’era del digitale tradizioni pur radicate come questa convivono con soluzioni 4.0. Il risparmio per i figli prende sempre più la via dell’innovazione tanto che il 52% degli italiani prevede di ricorrere in misura crescente all’online e alle app per informarsi e sottoscrivere soluzioni di risparmio dedicate.

Investire per il futuro dei figli, d’altra parte, è una componente centrale nelle decisioni di investimento di una famiglia. Ma a quali soluzioni guardano gli italiani? In primis, a polizze per il risparmio e piani di accumulo anche di tipo previdenziale (31%), che offrono l’opportunità di accrescere il capitale in modo flessibile e conveniente in un orizzonte di medio-lungo termine. Seguono il classico libretto di risparmio (26%) e l’investimento nel mattone (14%). Un altro 30% pensa a una polizza vita per proteggere i propri cari dagli effetti economici di eventi avversi come la non autosufficienza preservando il patrimonio di famiglia.

Ma c’è un momento in cui iniziare a investire per il loro futuro? La maggioranza degli italiani ha le idee chiare: fin dalla loro nascita o comunque dalla tenera età (59%), un 23% dice dall’adolescenza e un altro 9% da quando sono maggiorenni. Gli studi e la formazione sono la prima ragione per iniziare a risparmiare e investire per loro (44%). Segue l’acquisto della casa (16%). Per un 13% l’obiettivo è incrementare la loro futura capacità di spesa, mentre uno su quattro (25%) vorrebbe creare per loro, in via preventiva, un tesoretto a cui possano attingere in caso di spese impreviste nel corso della loro vita.

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