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Economia

Orologi da polso in Italia: un mercato da 2 miliardi di euro

Diminuiscono i volumi, ma il valore del mercato degli orologi da polso segna una crescita del 9% sul 2021 e si avvicina ai dati pre-Covid. In calo le vendite online, torna ad affermarsi il ruolo delle gioiellerie

architecture-alternativo Credits: © fxquadro/Freepik

In un contesto economico non semplice per tutti i settori – la fiducia dei consumatori, intaccata in particolar modo dalle implicazioni della guerra in Ucraina, è ai minimi termini – il mercato degli orologi da polso in Italia dà segnali positivi in vista di un 2023 che – salvo sorprese – dovrebbe dare nuovo slancio all’intero comparto. Secondo la stima di un’indagine di Assorologi, realizzata in collaborazione con GfK Italia, il valore del mercato italiano degli orologi da polso nel 2022 (smartwatch esclusi) è tornato a quota 2,03 miliardi di euro, numeri che si avvicinano a quei 2,09 miliardi fatti segnare dal comparto nel 2019. Una performance raggiunta soprattutto grazie alle buone performance delle fasce di prezzo più alte.

Orologi da polso in Italia: i numeri del 2022

Secondo Consumer 2022, parte dell’indagine dedicata al consumatore italiano (indipendentemente dal canale d’acquisto), presentata da Assorologi e Gfk nella mattinata di giovedì 23 marzo nella sede di Confcommercio a Milano, gli orologi acquistati sono diminuiti in quantità a 5,5 milioni (-5,9% rispetto al 2021), ma crescono a valore (1,34 miliardi, +3,9% sul 2021). Lo scorso anno circa 4,7 milioni di italiani ha acquistato almeno un orologio, spendendo in media 246,7 euro. L’indagine Retail, dedicata al canale orologerie (indipendentemente dalla nazionalità dell’acquirente), evidenzia invece un mercato da 4,4 milioni di pezzi (-4,7%) per un valore di 1,30 miliardi (+7,1%).

Dalla ricerca sul mercato degli orologi da polso in Italia si evidenzia quindi una crescita complessiva del mercato a valore, seppur in presenza di un numero di pezzi in flessione. Nel 2023, in base dai dati raccolti a Gfk, si registra però la più alta propensione all’acquisto degli ultimi anni: 4,7 milioni di individui (il 9,8%, 1,2 milioni in più rispetto al 2021) ha intenzione di acquistare un segnatempo.

Si evidenzia, inoltre il primo significativo rallentamento del canale online (36,4% a quantità, 25,7% a valore) dopo la crisi pandemica e contestuale rafforzamento delle vendite “fisiche” (63,6% a quantità, 74,3% a valore). In questo scenario, le gioiellerie tornano a rappresentare il principale veicolo di commercializzazione degli orologi (47,2% a quantità, 62,7% a valore). I driver di acquisto più importanti si confermano il design (32%), la marca (29%) e il prezzo (24%).

Smartwatch: un mercato in evoluzione

L’indagine di Assorologi dedica anche un focus sul segmento smartwatch. In Italia il livello di conoscenza di questa categoria di prodotti aumenta, così come il possesso – nel 2022 sono stati venduti 2,3 milioni di pezzi – benché vi siano ancora difficoltà da parte del consumatore a distinguere correttamente le diverse tipologie di “prodotto da polso” con funzioni “smart”. A differenza degli orologi da polso tradizionali, questi prodotti sono prevalentemente acquistati online (37,8%) o nel canale fisico dell’elettronica (26%) e solo marginalmente nelle orologerie (3,3%).

“Siamo lieti di osservare il trend di crescita a valore del mercato e soprattutto il consolidamento e la ripresa del canale fisico, che inverte il trend di crescita dell’online dopo tre anni di espansione drogata dalla pandemia”, afferma il neo presidente di Assorologi, Marcello Borsetti. “Il 2023 non sarà un anno facile, per ragioni esogene al nostro mercato, ma siamo confidenti sulla possibilità di confermare questi trend che pongono ancora l’orologio al centro dell’attenzione del consumatore italiano”.


Immagine in apertura di fxquadro da Freepik