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EssilorLuxottica, Del Vecchio ricorre all’arbitrato

Secondo l’imprenditore milanese, il socio francese ha violato i patti e sta cercando di gestire il gruppo da solo. Ma Hubert Sagnières respinge le accuse

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Continuano le tensioni in casa EssilorLuxottica, la società italo-francese nata dalla fusione dei due colossi dell’occhialeria mondiale. Dopo l’ultimo consiglio sulla governance, durante il quale Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, ha accusato i partner francesi di stare contravvenendo ai patti presi, è arrivata la decisione di ricorrere alle vie ufficiali. Infatti, Delfin, la holding dell’imprenditore milanese, ha depositato una domanda di arbitrato presso la Camera di Commercio Internazionale “per far accertare le violazioni dell’accordo di combinazione del 2017, che secondo Delfin sono state commesse da Hubert Sagnières (vicedirettore esecutivo della società ndr) e da EssilorLuxottica dietro suo impulso, al fine di ottenere un’ingiunzione a rispettare tale accordo fino alla sua scadenza”. Stando al racconto di Del Vecchio, infatti, pare che Hubert Sagnières abbia nominato quattro manager chiave, tutti di Essilor, e stia cercando di gestire il gruppo da solo, non rispettando così gli accordi e, in particolar modo, le regole di governance congiunta e paritaria. Essilor, però, respinge ogni accusa al mittente. Anzi, per i francesi, l’unico che starebbe agendo scorrettamente sarebbe il patron di Luxottica, intenzionato, secondo le loro parole, a prendere il controllo del gruppo senza pagare un premio agli azionisti e a nominare Francesco Milleri (attuale ceo di Luxottica) come amministratore delegato. Non resta che aspettare l’evoluzione della vicenda.