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Gestire il cambiamento è un’attitudine che si impara

Secondo Roberto Santori di Challege Network solo investendo nel capitale umano con una formazione attenta e stimolante è possibile prepararsi a gestire il cambiamento governando al meglio momenti difficili come quelli legati alla pandemia

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Gestire il cambiamento non è facile ma non è neppure impossibile. Come in molti contesti della vita è l’allenamento e la preparazione a fare la differenza e nel mondo del business sono le aziende che hanno investito in formazione ad avere avuto più possibilità rispetto ad altre per non lasciarsi travolgersi dagli eventi. Certamente la pandemia ha rappresentato il “cigno nero” teorizzato da Nassim Taleb ma un tale evento così impattante e inatteso rappresenta anche un forte stimolo ad accelerare i processi di cambiamento che sono comunque emblema delle aziende più dinamiche.

Abbiamo chiesto a Roberto Santori, direttore generale di Challenge Network, società leader a livello internazionale in ambito corporate training e consulenza manageriale, cosa pensa di questo particolare momento e come è possibile capitalizzare al meglio le risorse a disposizione per superare le criticità legate alla pandemia.

Quanto è stato importante per le aziende italiane poter contare su una base di dipendenti motivati e competenti per non trovarsi impreparati in un momento di difficoltà? Partiamo dal significato della parola imprenditore. In inglese è Undertaker “colui che prende sotto di sé la responsabilità di eseguire un lavoro organizzando mezzi e persone”. Credo che sia proprio l’attitudine a risolvere problemi e organizzare che distingue gli imprenditori. Come categoria sappiamo che il mercato può essere tumultuoso e imprevedibile. Un imprenditore per sua natura non è mai sorpreso dal cambiamento.

In un anno tanto difficile come quello che si è appena concluso, come hanno risposto le aziende per far fronte ai cambiamenti? Il 2020 è stato un anno di cambiamenti inaspettati che hanno messo le aziende di fronte a grandi sfide. Molte aziende in difficoltà hanno cercato di riorganizzarsi e parte di quelle che hanno dovuto chiudere troverà il modo di “cambiare pelle”. Il mercato globale è un oceano agitato non un mare caraibico. Esistono strumenti e incentivi, fondi statali ed europei come il Next Generation Fund al servizio degli imprenditori che, se ben utilizzati, offrono alle aziende l’opportunità di investire in formazione e tecnologie per adeguarsi alle mutate circostanze, salvaguardando posti di lavoro.

Quanto hanno investito le aziende in formazione in un periodo così difficile? Su cosa hanno puntato maggiormente? Il Capitale Umano è l’unica vera ricchezza di un’azienda e questa pandemia lo ha evidenziato in modo significativo. Investire in formazione, infatti, è da sempre la soluzione più efficace, non solo in periodi di crisi. Nei mesi scorsi molte aziende hanno avviato un percorso di Digital Transformation, abilitando lo smartworking e la maggior parte degli imprenditori ha accelerato i processi di digitalizzazione e riorganizzazione che prima incontravano resistenze. Molte aziende, già da diversi anni, hanno capito che la formazione non è un evento “una tantum” che mira a colmare lacune isolate, ma un’opportunità che deve essere accessibile a tutti, continua nel tempo e organizzata in base alle necessità dei singoli individui. Questo perché la crescita di ogni persona all’interno dell’azienda significa crescita di competenza e professionalità dell’azienda stessa.

Quanto è efficace puntare sulla formazione dei propri dipendenti in un momento di crisi? Challenge Network è un’azienda nata per aiutare altre aziende a raggiungere obiettivi e mission, siamo un “rimorchiatore” che affianca le navi in manovra. Quando è arrivata la pandemia, il nostro team utilizzava già tutte le tecnologie digitali e lo smartworking. In questi mesi abbiamo adeguato alcune offerte formative, per renderle facilmente fruibili anche da remoto. Tra i nostri prodotti di eccellenza ci sono i webinar e le masteclass, attualmente molto richieste. Affrontiamo argomenti come la leadership in tempi di cambiamento e nostro testimonial in esclusiva è il Comandante Gennaro Arma, il “Brave Captain” che ha gestito con successo la prima quarantena di una nave da crociera al mondo. Una leadership esemplare, premiata dal Presidente Sergio Mattarella e dal Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.

Quali sono le 5 cose che avete imparato nel 2020 e quali quelle che risulteranno maggiormente strategiche nel 2021? Impariamo sempre. Ogni cosa che si impara è a suo modo importante perché contribuisce a farci riflettere e quindi a stimolare il cambiamento.

Le cinque cose da tenere sempre a mente: – I valori sono la nostra bussola. Ci orientano. – Le persone sono la nostra ricchezza. Il vero valore. – Ogni cambiamento offre anche delle opportunità. – L’essenza della leadership è l’autenticità. In tempi di crisi solo i leader riconosciuti per il loro esempio “sul campo” conducono l’azienda in acque sicure. Gli altri non portano da nessuna parte. – Bisogna saper guardare al futuro con ottimismo. Il pessimismo impedisce ogni azione. È una catena peggiore della quarantena.