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Attualità

VivoGreen: a Terni il primo negozio senza casse in Italia

Basato sugli invisible payments, il negozio non punta solo sulla tecnologia, ma anche sulla sostenibilità ambientale, collaborazione con le scuole e attenzione al territorio

Entrare in negozio, prendere i prodotti dallo scaffale, uscire senza fare code e senza toccare il portafoglio. Dopo gli esperimenti di Amazon negli Stati Uniti, da domani sarà possibile anche in un negozio sul territorio italiano.

Il primo negozio senza casse sarà inaugurato il 12 settembre a Terni e porta il nome di VivoGreen. Lì i clienti potranno prelevare i prodotti da acquistare, posarli nella propria borsa e uscire attraverso un apposito gate che, tramite tecnologia Rfid, identifica in pochi istanti ogni prodotto scelto e ne addebita il costo sulla carta di credito. La struttura del processo d’acquisto e pagamento – conosciuto anche come invisible payments ­– è stata realizzata da Nexi, partner del progetto.

Invisible payments: come fare acquisti in negozio senza casse

Per fare acquisti in questa modalità, i consumatori devono registrarsi a VivoGreen solo la prima volta, online o in negozio: i propri dati e la propria carta di pagamento vengono associati a una tessera VivoGreen che dà accesso allo store. Da quel momento è possibile accedere al punto vendita, scegliere i prodotti a scaffale (che dispongono di un tag identificativo), farsi servire dal personale per la merce da banco e uscire con la spesa.

VivoGreen: un progetto nato sui banchi di scuola

Il negozio smart, che si estende su una superficie di 700 mq in cui si trovano prodotti alimentari e per la cura della persona, nasce dall’idea di Davide Milani, professore all’Itt Allievi-Sangallo di Terni, che ha voluto dare vita a una formula che coniugasse innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, valorizzazione della comunità locale. VivoGreen, infatti, è nato come progetto didattico ed è poi stato sviluppato insieme ad alcune scuole superiori di Terni: l’ITT Allievi-Sangallo, l’Istituto alberghiero Casagrande, il Liceo artistico Metelli, il Liceo Classico Tacito e l’IPSIA Pertini. Gli studenti hanno collaborato attivamente, ognuno per la propria parte di competenza: dalla realizzazione delle antenne, del reader e del gate, fino alla progettazione e realizzazione del quadro elettrico con sensori, dalla lettura dei tag Rfid e del software per il conto automatico, al disegno del logo e delle etichette. Quello che verrà inaugurato domani è, di fatto, anche un progetto di economia circolare a consumo zero di rifiuti e in grado di rimborsare la tassa Tari grazie a un algoritmo brevettato, abbracciando così la filosofia “meno inquino, meno pago”. Tutti i prodotti venduti sono imballati in materiali completamente biocompatibili, biodegradabili o in vetro. “Il progetto nasce come esempio concreto di sostenibilità ambientale, di collaborazione con le scuole, di vicinanza al territorio: abbiamo voluto che la tecnologia non fosse fine a sé stessa, ma messa al servizio della comunità per creare un vero valore aggiunto”, ha commentato Davide Milani. “Prevediamo, in futuro, di destinare una parte degli utili all’assegnazione di borse di studio agli studenti delle scuole che hanno collaborato e di coinvolgere gli studenti delle scuole del territorio per l’alternanza scuola lavoro col nostro negozio”.