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Attualità

Figli, che salasso! Fra gravidanza e primi mesi se ne vanno 7.000 euro

Molte famiglie non riescono a sostenere i costi legati all’arrivo del bebè e al suo primo anno di vita. E così intervengono i nonni o si chiedono prestiti

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Chi dice che fare figli non sia un impegno così gravoso dal punto di vista economico si sbaglia. Avere dei bambini costa eccome. E i soldi cominciano a uscire dalle casse famigliari ancor prima che i pargoli vengano al mondo. Solo per le spese “ordinarie” legate ai nove mesi di gravidanza, quindi, per esempio, a visite, analisi, esami, farmaci, abbigliamento premaman e per il neonato e a tutto l’occorrente per il bebè (dalla culla al passeggino, dal fasciatoio ai prodotti per l’igiene), in media se ne vanno 3.411 euro per il primo il primo figlio e 2.754 euro dal secondo in poi. A dirlo una ricerca effettuata da mUp Research e Norstat per Facile.it, da cui emerge anche che molte famiglie italiane non sono riuscite a far fronte a questi acquisti solo con i propri mezzi: il 52,6% degli intervistati ha ammesso che risparmi e contributi statali non sono stati sufficienti per coprire questi costi e pertanto ha dovuto chiedere l’aiuto di terzi. Di chi? Nel 43,5% a saldare i debiti sono stati i nonni. Il 5,2% dei genitori ha chiesto, invece, un prestito a un altro famigliare e il 3,4% a una società di credito. E non è finita qui. Alle spese ordinarie, infatti, spesso si aggiungono quelle straordinarie in vista dell’allargamento della famiglia: il 22,3% del campione ha acquistato una nuova auto, il 12,4% ha ristrutturato casa, il 9,3% ne ha comprata e il 7,4% ne ha affittata una più grande.

Le cose non vanno certo meglio una volta che il piccolo nasce. Durante il primo anno di vita, infatti, tra pannolini, latte, pappe, vestitini, visite e altre cose, in media, si arrivano a spendere 3.577 euro per il primo figlio e 2.811 euro dal secondo in poi. Anche queste spese, spesso, sono troppo elevate per gli italiani: il 40% ha dichiarato di aver dovuto chiedere aiuto per affrontarle. Nel 29,1% dei casi sono stati i nonni o i famigliari stretti a pagare questi acquisti. Il 6,2% delle famiglie, invece, ha chiesto un prestito a un famigliare e il 4,6% a una società di credito.