
Nato in Toscana, a soli tre anni Simone Mancini si è trasferito con i genitori e i sei fratelli in Australia.Dopo la laurea nel 2009 alla Charles Darwin University ha fatto diverse esperienze lavorative, prima di debuttare come imprenditore
Ha appena ricevuto il premio come Prodotto dell’anno 2022 per l’innovazione; ma certamente il riconoscimento più corposo tributatogli di recente è quello dello scorso febbraio, quando Tencent e Willoughby Capital gli hanno affidato la non modica cifra di 497 milioni di dollari, totalizzando nel breve lasso di tempo che la separano dalla fondazione – nel 2019 – oltre 700 milioni di finanziamenti. Stiamo parlando di Scalapay, la fintech italiana, leader nel nostro Paese nei pagamenti Buy now, pay later , creata dall’attuale Ceo Simone Mancini e dal sodale JohnnyMitrevski (oggi Cto della società), entrambi figli di immigrati cresciuti in Australia e con alle spalle altre iniziative imprenditoriali.
Mancini, dopo un corso di cucito, crea un suo brand di moda da vendere online, insieme poi danno vita a EatTonight, un marketplace che si occupava di proporre cibo fatto in casa, e poi Sweetly, la piattaforma per decoratori di torte e poi una app per l’invio di denaro… Come dire? Le idee non mancano. Fino a tre anni fa, quando Scalapay (intanto a Mancini e Mitrevski si sono aggiunti gli attual Cfo Raffaele Terrone, il Sales Project Manager Daniele Tesari e l’Head of product Mirco Mattevi) vede la luce con la possibilità di permettere l’acquisto di un bene in tre rate senza interessi per il cliente finale. I numeri di oggi parlano chiaro su come proceda il business: il servizio è attivo, oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Finlandia, Belgio, Olanda e Austria, con progetti di espansione in tutta Europa. Impiega più di 200 persone, è presente in oltre 5 mila negozi fisici e negli e-store di 3 mila brand, e genera un milione di visite al mese per i siti partner, con un amento del 48% dello scontrino medio e dell’11% delle conversioni al checkout. Come e perché sia stata e sia possibile la cavalcata di questo unicorno tricolore che nel 2021 ha generato acquisti per oltre 99 miliardi di euro (+315%), e in quale direzione intenda dirigere il proprio galoppo, lo abbiamo chiesto proprio a Mancini.
Lei è stato definito uno “startupper seriale”. Si nasce con questa predisposizione o ci si diventa? Ammetto che questa definizione non mi piace, sono solo una persona molto curiosa, a cui piace sperimentare, e applico questa inclinazione al mio lavoro. Non a caso…
L'intervista continua sul numero di Business People maggio
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