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Lifestyle

Yamaha Tracer 700: evoluzione della specie

Arriva la prima erede della famiglia MT07: alla piacevolezza di guida della Naked Yamaha, la Tracer 700 unisce il comfort per affrontare lunghi viaggi e un look spigoloso che farà breccia in tanti cuori

Perché muovere i primi passi con moto mediocri quando esistono mezzi come la Yamaha Tracer 700? Il prezzo è ragionevole, la guida semplice e intuitiva, il comfort di marcia buono anche in coppia e le prestazioni divertono anche i più esperti. Costruita sulla base della MT07, ne eredita la piacevolezza di guida, tipica delle naked di media cilindrata, ma aggiunge una buona dose di comfort di marcia così da rendere possibili viaggi a medio-lungo raggio. L’estetica poi ci pare riuscitissima. Spigolosa, moderna, curata nei dettagli: la Tracer 700 è una moto che conquisterà molti cuori.

A differenza della sorella maggiore da 900cc, la Tracer 700 si inserisce in un segmento agguerrito. La concorrenza, infatti, vede schierate moto di successo come la Suzuki VStrom 650, la Kawasaki Versys 650, la Honda NC 700X e la Bmw 700GS. I volumi, però, sono interessanti e la piccola dei tre diapason saprà farsi strada. La base tecnica è offerta ovviamente dalla MT07, sulla quale Yamaha ha intenzione di costruire una vera propria famiglia (attendiamo con ansia la versione Adventure). Resta perciò il bicilindrico a scoppi irregolari da 689 cc che, grazie al suo carattere docile, è ottimo per prendere confidenza con le due ruote. A disposizione del pilota però ci sono 74,8 CV di potenza e 68 Nm di coppia che sapranno sfamare anche chi di esperienza ne ha e cerca il divertimento puro.

La Tracer 700 e la sorella MT07 sono, tuttavia, moto davvero diverse. L’estrema sveltezza, quell’essere quasi un giocattolo della naked, è completamente svanita sulla Tracer 700. Le modifiche al reparto ciclistico fanno la differenza. Le sospensioni più sostenute e il forcellone allungato di 5 cm rendono la guida della Tracer più rotonda e infondono sempre una chiara sensazione di sicurezza e stabilità. La posizione in sella è rialzata e consente un ottimo controllo della moto nelle più diverse situazioni: dal traffico cittadino dove l’orizzonte alto aiuta la visibilità, al viaggio in autostrada dove avambracci e gambe non soffrono col passare dei km, ai tratti più guidati dove il feeling è tale da permettere ritmi elevati in totale relax.

Nonostante il cupolino sembri ridotto, la protezione aerodinamica è buona e accessori come le borse rigide invitano a concedersi grandi sgroppate sulle strade d’Europa. Quest’anno forse ne vedremo poche sulle strade, a causa di una commercializzazione ritardata, ma siamo certi che dalla primavera prossima sarà protagonista.