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Lavoro

Complimenti e critiche sul lavoro fanno la differenza in azienda

Tessere le lodi di un collega può avere un effetto positivo inimmaginabile, ma le critiche – se opportune – possono avere un effetto anche migliore. I consigli degli esperti Hr di Infojobs

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Vi ricordate come la vostra giornata è svoltata dopo aver ricevuto un complimento? E quanto, invece, vi siete messi in discussione di fronte a una critica che, obbiettivamente, sapevate essere fondata. Complimenti e critiche sinceri hanno un potenziale enorme sulle persone, anche sul lavoro. Per questo, in occasione della Giornata mondiale del complimento, la piattaforma di ricerca di lavoro online Infojobs ha convolto i propri esperti Hr per comprendere come gestire al meglio complimenti e critiche sul posto di lavoro, per favorire la crescita personale e un ambiente produttivo e sereno.

Un complimento può migliorare la giornata, incoraggiare l’autostima, favorire una maggiore produttività, ma è anche importante per rafforzare il senso di appartenenza all’azienda. Capita a volte di non sentirsi gratificati sul posto di lavoro, si pensa “Eppure basterebbe un grazie”, ma è davvero così difficile congratularsi per il lavoro svolto dai colleghi, dal capo o dai propri sottoposti? Un complimento, se sincero e contestualizzato, ha insito un potere inimmaginabile. Il contraltare del complimento è la critica. Quando le cose non vanno bene, è importante parlarne per migliorare e imparare dai fallimenti, ma è difficile farlo per la paura di essere male interpretati, di rovinare il rapporto o di subire conseguenze.

Come gestire, quindi, complimenti e critiche in ambito lavorativo? Il suggerimento degli esperti Hr di InfoJobs è quello di trasformarli in feedback, positivi o costruttivi. Sì, perché una critica, se opportuna e sincera, e soprattutto fatta con l’obiettivo di aiutare l’altro a migliorare, può essere ancora più preziosa di un complimento.

Complimenti e critiche sul lavoro: le regole base
  1. Relazione: innanzitutto, è importante capire le relazioni fra chi fa un complimento o una critica e chi lo riceve. Non solo il rapporto gerarchico, ma anche il livello di confidenza che si ha con l’altra persona.

  2. Professionalità: complimento o critica devono riferirsi sempre al lavoro e non alla persona, devono essere garbati e mai esagerati. E soprattutto devono essere sinceri.

  3. Concretezza: per essere davvero efficace, il complimento o la critica deve essere circostanziato e specifico, riferendosi a un episodio concreto più che a una sensazione (e men che mai a una supposizione!)

  4. Disponibilità: è importante essere disponibili a spiegare il complimento o la critica, meglio prendersi il tempo giusto, magari davanti a un caffè o in una call informale.

  5. Riservatezza: è sempre meglio parlare prima con la persona in un momento dedicato, il complimento o la critica può toccare noi e l’altro molto da vicino, ci sarà tempo in seguito per un encomio formale.

Complimenti dal capo, al capo e fra colleghi
  1. I complimenti dal capo: essere apprezzati da un superiore fa particolarmente piacere e un complimento è un mezzo molto potente che favorisce una crescita di sé e una percezione più forte di noi, oltre che farci lavorare con maggiore sicurezza e autostima.

  2. Sì ai complimenti a un collega, ma è importante essere onesti e non esagerare, l’impressione che ci sia un secondo fine è dietro l’angolo.

  3. Sì ai complimenti al capo, ma con prudenza, per evitare fraintendimenti, e onestà, per far capire come il suo operato sia d’ispirazione per il miglioramento della professionalità.

Credits Images:

Una critica, se opportuna e sincera, e soprattutto fatta con l’obiettivo di aiutare l’altro a migliorare, può essere ancora più preziosa di un complimento (Foto di Free-Photos da Pixabay)