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Innovazione e nuove tecnologie: ecco come cambia il business

Secondo i manager la trasformazione ha riguardato soprattutto marketing, vendite e risorse umane. I dati della survey promossa da Wobi e Manageritalia

Come sono cambiati i modelli di business in questi anni? In che modo le tecnologie e l’innovazione hanno impattato sulle imprese? Come si è evoluta l’organizzazione aziendale? Sono le domande cui ha cercato di trovare risposta una survey promossa da Wobi, in collaborazione con Manageritalia, e condotta da AstraRicerche su oltre mille manager, da cui è emerso come anche in Italia sia avvenuta una profonda trasformazione del mondo aziendale. Secondo il 78% del campione, l’organizzazione aziendale e i modelli di business sono mutati in maniera significativa a causa dell’impatto esercitato da innovazione e nuove tecnologie. Addirittura il 18% degli intervistati parla di cambiamenti radicali, che hanno costretto le aziende a rivedere l’organizzazione delle risorse e le proprie strategie di business. Le aree maggiormente coinvolte da questi stravolgimenti? Sicuramente il marketing e le vendite, segnalati dal 45,5% dei manager (percentuale che arriva al 54% nelle aziende di piccole dimensioni, con meno di 50 dipendenti). Seguono la gestione delle risorse umane (per il 40% dei partecipanti) e le strategie di business (per il 39% dei manager, percettuale che sale al 51% nelle grandi organizzazioni con più di 1.000 dipendenti).

Le imprese non sono del tutto pronte ad affrontare le sfide imposte da innovazione e tecnologie

I cambiamenti avvenuti in questi anni nel mondo delle imprese richiedono necessariamente nuove competenze. Per il 91,4% dei manager intervistati, i nuovi scenari non possono essere affrontati solo con le esperienze maturate in passato: per affrontare sfide sempre più ambiziose è necessario passare da una mentalità incrementale a una esponenziale. Aziende e manager devono, poi, accingersi a una trasformazione culturale: è importante cioè che migliorino la capacità di saper ispirare e motivare le persone a raggiungere obiettivi comuni. Al momento, infatti, le imprese non sono sufficientemente attente a far crescere il potenziale personale e professionale delle loro risorse: solo per il 27,7% del campione fanno molto o abbastanza in tal senso. «I manager intervistati sono pienamente consapevoli che in un mondo che cambia a una velocità esponenziale sia necessario cambiare approccio al modo di fare business sfruttando il potenziale dell’innovazione e quello delle risorse umane, che resta un fattore strategico per qualsiasi organizzazione», ha commentato Guido Carella, presidente di Manageritalia.

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