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Videogame: cresce il mercato del second hand in Italia

Sono 29 milioni gli adulti che si dedicano al gaming nel nostro paese e circa la metà ha acquistato almeno una volta un videogioco o una console usata. Il canale fisico più utilizzato di quello online. I dati di mUp per Wallapop

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Image by Freepik

Italiani? Un popolo di videogiocatori. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla società di ricerca mUp per Wallapop, piattaforma specializzata nella compravendita di prodotti di seconda mano che ha analizzato il rapporto degli abitanti del nostro Paese con i videogame, categoria che sulla piattaforma ha registrato la crescita di compravendita più importante dall’inizio del 2022. Dati alla mano, sono ben 29 milioni gli adulti – esclusi quindi i minori di 18 anni – che si dedicano almeno una volta alla settimana al gaming. I gamer più assidui in Italia sono soprattutto uomini di età compresa tra i 25 e i 24 anni, residenti nel Nord Ovest. Oltre un terzo del campione preso in esame (il 37%) gioca con una frequenza media di quattro volte a settimana.

Molto ampia è anche la fetta di videogiocatori che si rivolgono al canale second hand per l’acquisto di console, dispositivi, accessori o giochi: circa 14 milioni di italiani ha acquistato prodotti di seconda mano. Il canale principale resta quello dei negozi di videogiochi (li utilizzano 10 milioni di italiani), ma salgono al secondo posto le piattaforme online come Wallapop, utilizzate da 6 milioni di connazionali e preferite ai mercatini dell’usato (poco più di 3 milioni di persone).

Quali sono i driver di acquisto principali? Per circa il 54% (pari a oltre 7 milioni) è il risparmio, ma oltre 2 milioni di italiani scelgono di acquistare un videogioco second hand per aiutare l’ambiente. Tuttavia, è nella vendita dove la vera anima green e sentimentale degli italiani emerge particolarmente. Degli oltre 9 milioni di italiani che hanno venduto un videogioco, ben 5 milioni (pari a 2/3 degli intervistati) hanno deciso di farlo per dare una seconda vita ai propri game/console e, oltre 2 milioni, lo hanno fatto per preservare l’ambiente e non creare rifiuti. Anche nella vendita il fattore monetario risulta molto importante: il 30% (pari a oltre 4 milioni di italiani) lo ha fatto per “guadagnare soldi extra”.

A cosa si gioca di più? I giochi di simulazione sportiva sono i più amati (ottengono il 45% delle preferenze), seguiti dagli Open World (37,9%) e i “retrò game” (34,6%), questi ultimi apprezzati soprattutto dai gamer nella fascia d’età 35-44 anni. 

 

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