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Banca Mediolanum: M. Doris, nel 2019 puntiamo a raccolta in crescita

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Banca Mediolanum si propone di raggiungere nell’anno in corso una raccolta migliore rispetto a quella del 2018, archiviata con una raccolta netta positiva per 4,1 miliardi e una raccolta del risparmio gestito di +3 miliardi. «Nel 2019 puntiamo a fare meglio», ha affermato all’agenzia Radiocor il numero uno del gruppo, Massimo Doris, non particolarmente preoccupato sia per il rallentamento del Pil italiano che si profila all’orizzonte, sia per alcuni nodi da sciogliere come il blocco della raccolta dei nuovi fondi Pir nell’attesa dei decreti attuativi della legge di bilancio, sia per l’impatto della nuova Mifid, che comporta la rendicontazione dettagliata dei costi legati alla gestione del risparmio. Su quest’ultimo punto Doris ha indicato a Radiocor che i costi esatti del 2018 «verranno inviati alla clientela tra giugno e luglio». Doris ha tenuto a precisare che «in teoria ci eravamo preparati per diffondere i costi ad aprile, ma poi a fine 2018 sono cambiate le interpretazioni ed emersi nuovi report che hanno comportato un ritardo». Comunque, ha detto ancora Doris, «già dal gennaio 2018 Banca Mediolanum rilascia ai clienti report di adeguatezza per essere trasparenti con i costi sia in termini percentuali, sia assoluti e questo non ci ha impedito di essere i numeri uno nella raccolta del gestito. I clienti sono infatti disposti a pagare per un giusto servizio».

Banca Mediolanum: i risultati del 2018

Il numero uno di Banca Mediolanum, Massimo Doris, si è definito «soddisfatto dei conti del 2018: l’utile netto è diminuito, ma in teoria sarebbe stato superiore a quello del 2017 senza la posta straordinaria legata alle controversie fiscali e a quelle del fondo di garanzia per la vicenda Carige. E questo nonostante il calo delle performance fee e del fair value, legati all’andamento dei mercati», ha spiegato l’imprenditore all’agenzia di stampa, sottolineando che il margine operativo, attestandosi a 288 milioni, è salito del 33% rispetto all’anno precedente. Insomma, ha detto Doris, «vantare un utile prima imposte, al netto delle poste straordinarie, superiore a quello del 2017, dimostra la nostra strategia, soprattutto perché realizzato in un anno così compesso».