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Business

Pagamenti con carta: favorevole il 90% degli esercenti in Italia

Diversi i vantaggi evidenziati dai titolari di negozi nel nostro Paese, ma tra costi e complessità tecnologica non mancano ostacoli alla diffusione delle transazioni digitali

Nove esercenti italiani su 10 – l’89% – si attende una diffusione dei pagamenti digitali in-store entro i prossimi 3-4 anni. Un’evoluzione che, sottolineano i titolari dei negozi, porterà a un aumento dei volumi (26%), velocità di accredito delle somme (24%), protezione dalle frodi e risarcimento in caso di truffa o rapina (21%) e una maggior facilità nell’accettare pagamenti da turisti stranieri (21%). È quanto emerge dall’Osservatorio Visa 2022, realizzato insieme alla società di ricerche Ipsos su un campione composto da 400 tra micro e piccoli esercenti in Italia, per comprendere percezione e aspettative rispetto a pagamenti e nuovi trend di acquisto digitali.

Dall’indagine emerge come gli utenti non si affidino più esclusivamente alle carte per i pagamenti elettronici: smartphone e wearable sono sempre più utilizzati, il 66% degli esercenti rileva un sostanziale aumento nell’uso di questi device da parte della propria clientela, connesso a un contestuale incremento delle soluzioni contactless anche per i pagamenti con carta.

“Siamo di fronte a un chiaro cambio di passo”, sottolinea Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia. “Dopo aver scoperto nel digitale una chiave per riemergere dal momento più duro dei lockdown, esercenti e piccole imprese ne hanno sperimentato i benefici. E oggi sono consapevoli che il digitale rappresenta un ampliamento delle potenzialità di business”.

Gli ostacoli alla diffusione dei pagamenti digitali

I limiti all’accettazione dei pagamenti digitali per gli esercenti intervistati sono costituiti principalmente da complessità di carattere tecnologico (60%), con varie accezioni, da possibili problemi tecnici ai POS alla scarsa familiarità con questi strumenti, seguito dai costi (36%). La barriera tecnologica si incrocia con gli oneri di formazione del personale o il doversi relazionare con molteplici soggetti dell’ecosistema di pagamenti (20%). “Quanto più alte sono le aspettative verso il digitale e quanto maggiore la sua diffusione, tanto più bisogna investire in innovazione e iniziative di educazione che rispondano alle preoccupazioni dei commercianti”, aggiunge Stoppani. “Come Visa abbiamo introdotto numerose iniziative a supporto delle pmi quali le collaborazioni continuative con numerosi partner dell’ecosistema per la proposta congiunta di soluzioni di accettazione, o i programmi di mentoring a supporto delle realtà in crescita. Occorre quindi un ulteriore impegno di tutto l’ecosistema per supportare le pmi che si avvicinano o devono migliorare il proprio livello di digitalizzazione, in modo tale da permettere loro di accedere alle potenzialità di crescita e sviluppo che il digitale abilita, in un’ottica di inclusione finanziaria.

Il futuro e i nuovi trend

Nel corso dei prossimi quattro anni, gli intervistati si aspettano un’ulteriore diffusione dei pagamenti digitali in store. Tale convinzione è diffusa tra gli esercenti intervistati (89%) e condivisa dal 70% degli italiani in età 18-64 anni. A crescere non saranno soltanto gli strumenti già in uso, ma anche le app di pagamento (per il 71% dei micro e il 49% degli small).

La ricerca registra una elevata conoscenza del Buy Now Pay Later: il 25% degli esercenti ascoltati lo offre già alla clientela mentre il 54% è interessato a utilizzarlo per gli acquisti aziendali. Tra i benefici di questo strumento gli interpellati identificano l’aumento dei volumi di vendita perché il cliente può ampliare le possibilità di acquisto (40%), seguito dalla soddisfazione (36%) e fidelizzazione della clientela (29%). Tra i principali freni, i costi legati al servizio sono a pari livello con il timore che il cliente non rimborsi le rate (citato dal 28%) o non se ne possa verificare la solvibilità (29%), ma è indicata anche una maggiore complessità burocratica (26%).

Molto diffusa anche la conoscenza delle criptovalute (82%). Tre esercenti intervistati su 10 reputano che si faranno sempre più strada come metodo di pagamento, con impatti sul business percepiti principalmente positivi.