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Clamoroso! La pirateria digitale sarebbe innocua

Lo ha scoperto una ricerca voluta dalla Commissione europea, ma poi insabbiata: l’accusa arriva dal partito dei “pirati” tedeschi

La pirateria digitale non fa male, non danneggia le vendite legali di film, videogiochi e musica. Incredibile ma vero, almeno secondo i risultati di uno studio voluto dalla Commissione europea e chiesto in cambio di 360 mila euro alla società di consulenza Ecorys di Rotterdam nel gennaio 2014. Ma dove sono i risultati di questa ricerca rivoluzionaria, di cui i vertici Ue sarebbero a conoscenza sin da maggio 2015? Sono stati insabbiati.

Clamoroso! La pirateria digitale sarebbe innocua

Questa è a denuncia di Julia Reda, europarlamentare del partito dei pirati tedeschi (Piratenpartei Deutschland) che ha recuperato il dossier e l’ha pubblicato sul proprio blog in nome della Freedom of Information Law. Proprio mentre spinge per un’estensione della tutela del copyright, la Commissione europea nasconde i dati sul vero impatto della pirateria. Con la proposta di riforma del diritto d’autore presentata a febbraio, anzi, la Commissione nell’articolo 13 vorrebbe obbligare i fornitori di hosting di installare dei filtri per i contenuti che gli utenti caricano su siti e blog. «In generale, i risultati non mostrano un’evidenza statistica robusta di un “effetto sostituzione” delle vendite legali da parte della violazione di copyright online. Questo non significa che la pirateria non abbia un effetto, ma solo che l’analisi statistica non prova con sufficiente affidabilità che ci sia un effetto», si legge nello studio che avrebbe minato così i progetti dei capoccia europei. Il report, bastato sul sondaggio di un campione di 30 mila utenti di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia, si basa su domande come: “Lo scorso anno, hai acquistato/noleggiato/visto in streaming film e serie TV o sei stato al cinema?”. Dall’analisi di questa e altre domande, è stato calcolato l’impatto delle transazioni illegali su quelle legali: per la musica +3%, per film e serie tv -27%, per i libri -38% e per i videogiochi -24%. Ma gli esperti di Ecorys hanno sottolineato che i dati non hanno alcun valore scientifico, perché le persone mentono quando si parla di comportamenti illegali.

Insomma, non c’è prova che la pirateria produca un danno economico netto alle vendite legali. Anzi, può creare un effetto “passaporola” che da impulso alla vendite. Per esempio in campo musicale, dove addirittura la pirateria farebbe aumentare del 3% gli incassi dei concerti.