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Bonifici istantanei e non solo: il futuro (a caro prezzo) delle banche

In arrivo i bonifici istantanei 24 ore su 24, proprio come per le app: ma i costi sono destinati a salire. E c’è chi chiede una commissione anche per i soldi «in entrata»

La banche si preparano a respingere la concorrenza della app e del crescente spazio dei servizi di fintech (con cui crescno le alleanze). Come? Con servizi aggiuntivi, ovviamente, ma anche aumentando i costi. Sono in arrivo infatti i bonifici istantanei: la rivoluzione dell’«instant payment» partirà il 21 novembre nell’Eurozona e probabilmente porterà un sovrapprezzo per chi sceglie questa soluzione d’urgenza.

Il bonifico istantaneo (non revocabile, per ora fino a 15 mila euro) andrà infatti eseguito in dieci secondi: 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Intesa Sanpaolo e Unicredit sono già in fase di sperimentazione, mentre l’italiana Sia sta costruendo l’infrastruttura tecnologica per Eba Clearing che gestirà questi bonifici (saranno 34 le banche in Europa collegate al sistema Rt1). In qualche modo, dunque, il sistema bancario si adegua al nuovo mondo delle app e dei sistemi di pagamento peer-to-peer che permettono il trasferimento di denaro immediato tra persone.

BONIFICI ISTANTANEI: IL FUTURO (A CARO PREZZO) DELLE BANCHE

Secondo la Banca d’Italia, i bonifici sono ormai il 24% delle transazioni. Erano il 16% dieci anni fa, quando gli assegni viaggiavano a quota 13% (oggi sono al 3%). Insomma, parliamo del principale strumento alternativo al contante insieme alle carte di credito.

E nel triennio 2012-2015 le operazioni procapite annue tramite bonifico sono salite in Italia del 7,7%: è l’incremento maggiore se confrontato con Francia, Spagna e Germania, anche se i bonifici tricolori rimangono ancora appena 24,2 pro capite. Un terzo rispetto alla Germania, la metà della Francia. Insomma, stiamo recuperando il gap ma a caro prezzo, come segnale l’Economia. Compresi alcuni extra costi – come i costi di registrazione o la «riga di scrittura» per le operazioni allo sportello – in Unicredit il costo effettivo di un bonifico in contanti sale a 11 euro e in Mps a 9 euro. Costi alti anche per i bonifici in contanti con addebito in conto, a 4,10 euro in media e quelli ricorrenti (3,10 euro di media). Si tratta di un modo per scoraggiare i clienti dal recarsi in filiale preferendo lo strumento online, dove il prezzo non supera solitamente un euro.

COSTI PER IL DENARO IN ENTRATA

Non mancano alcun amare sorprese, come quello riservato dalle Poste a chi riceve denaro, e non lo invia. A fronte di un bollettino di conto corrente postale e di bonifici dalla Svizzera o dal Principato di Monaco, chi riceve il pagamento si vedrà addebitare una commissione fino a 34 centesimi (a fronte di 1,5 euro per il pagamento dei bollettini). Un bel fastidio, soprattutto per le aziende. La spesa colpisce più le aziende che i privati, ma è significativa.