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Sostenibilità

Marche, dalla discarica all’Oasi della Biodiversità

Dai rifiuti alla difesa del patrimonio paesaggistico, e a monitorare l’inquinamento saranno le api

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Può da una discarica nascere un’oasi naturale? È già successo: a Moie di Maiolati Spontini, nelle Marche, è stata inaugurata la prima Oasi della Biodiversità nata su un terreno in precedenza adibito alla raccolta dei rifiuti. Lo scopo di questa meravigliosa iniziativa è il miglioramento della qualità ambientale dell’area.

IL PATRIMONIO VEGETALE. Dopo un primo intervento per bonificare la discarica “La Cornacchia”, che sorgeva nel luogo che oggi ospita l’oasi, l’area è diventata terreno fertile per accogliere ben 13.956 tipologie di piante autoctone. Ai fini di tutelare questo nuovo patrimonio vegetale, il parco ospiterà un centro di salvaguardia e diffusione della biodiversità, con l’importante compito di garantire il mantenimento della raggiunta variabilità biologica.

BIOMONITORAGGIO. A rendere ancora più straordinario il progetto dell’Oasi della Biodiversità è il particolare sistema di biomonitoraggio dell’area. Non si tratta di altro che l’installazione di due arnie per api, animali che, per la loro delicatezza, diventano perfetto strumento per segnalare lo stress ambientale da inquinamento chimico; il superamento di una soglia critica di 200 api trovate morte (soglia mai superata a Moie di Maiolati Spontini) sarebbe avvisaglia di una preoccupante contaminazione dell’ambiente.

IL GIARDINO DIDATTICO. Non solo preziosa per il suo valore paesaggistico, l’Oasi della Biodiversità marchigiana diventerà anche un vero e proprio giardino didattico, con percorsi a tema per studenti e cittadini.