Energie rinnovabili: le imprese italiane crescono, ma non in Italia

Nel 2017 le società tricolori hanno fatto registrare un incremento dell’87,5%. Ma l’88% della nuova potenza è stata installata all’estero

Le energie rinnovabili ritornano ad aumentare e nel 2017 fanno segnare un vero e proprio boom: +87,5% rispetto al 2016. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, le aziende del settore non investono in Italia, bensì all’estero. A dirlo sono i dati contenuti nell’ultima edizione dell’Irex Annual Report, a cura della società specializzata Althesys, secondo cui ben l’88% della nuova potenza è stata installata all’estero. Complessivamente lo scorso anno sono stati investiti nell’energia verde 13,7 miliardi di euro: di questi solo 1,1 miliardi sono stati destinati al mercato nazionale, in pratica meno del 10% del totale. Certo, anche nel nostro paese c’è stata una ripresa rispetto al 2016, ma nulla in confronto all’estero. Significa che le società attive in questo comparto crescono, ma per farlo sono costrette a “emigrare”.

Le ragioni del successo estero delle energie rinnovabili

Nel 2017 le aziende italiane attive nel settore delle energie rinnovabili hanno installato 13,4 gigawatt contro i 6,8 gigawatt del 2016. La maggior parte delle operazioni, il 55%, è avvenuta in Italia. Tuttavia, si tratta solo di operazioni su scala ridotta. Il grosso dei fondi è stato dirottato all’estero. “Segno di vitalità e competitività delle nostre imprese, ma anche della necessità di tornare a investire in Italia” ha commentato Alessandro Marangoni, economista e capo della ricerca di Althesys.

Ma perché le rinnovabili sono dovute emigrare all’estero? Le ragioni sono essenzialmente tre. Innanzitutto, l’atteggiamento del Governo, che sembra non sostenere adeguatamente il settore, favorendo il mercato del gas naturale. Per quanto riguarda l’eolico, sta giocando un ruolo importante il fatto che la maggior parte dei siti più interessanti sia già stata occupata e che ora bisognerebbe sostituire le vecchie pale con “macchine” più efficienti. Infine, per quanto riguarda il solare, c’è ancora troppa frammentazione, con tanti operatori “micro”, mentre per crescere servono sinergie importanti.

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