Vincent Bolloré fermato per corruzione

Il finanziere francese risulta in custodia cautelare con l’accusa di aver pagato delle tangenti in Guinea e Togo nel 2010

Il patron di Vivendi (recentemente affidata al figlio Yannick), Vincent Bolloré, è in stato di fermo con il sospetto di aver corrotto dei funzionari pubblici stranieri nel merito di un’inchiesta legata a concessioni portuali in Guinea e Togo. Lo riporta Le Monde.

Bolloré si troverebbe negli uffici della polizia giudiziaria di Nanterre, alle porte di Parigi e deve rispondere della gestione dei terminal di navi container. Il sospetto è che Bolloré abbia usato Havas (la sua centrale media) per ottenere nel 2010 la gestione dei porti di Conakry, in Guinea e Lomé, in Togo. Havas avrebbe fornito consulenze e consigli per sostenere alcuni dirigenti africani in cambio delle concessioni sui porti. La sede del gruppo Bolloré Africa Logistics era stata oggetto di una perquisizione già nel 2016, nell’ambito dell’inchiesta aperta nel luglio 2012. Secondo Le Monde, sarebbero stati fermati anche il direttore generale del gruppo Bolloré, Gilles Alix, e Jean-Philippe Dorent, a capo della divisione internazionale di Havas. Il gruppo Bolloré ha negato qualsiasi irregolarità in Africa da parte della sua filiare Sdv Afrique.

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