Stretta sulle sigaretta elettronica, da vietare nelle scuole

L’indicazione del Consiglio superiore della Sanità al ministero della Salute. Proposte una serie di norme a difesa dei più giovani, che il Codacons chiede di estendere a tutti i luoghi pubblici

Stop al fumo elettronico nelle scuole; le confezioni di sigarette elettroniche (o e-cig) dovranno inoltre obbligatoriamente segnalare i rischi da dipendenza da nicotina. Sono le forti raccomandazioni del Consiglio superiore della Sanità (CsS), il massimo organismo consultivo sanitario del governo, appena inviate al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.L’obiettivo è quello di tutelare i più giovani dal fumo passivo andando a imporre nuovi paletti per uno strumento che in molti hanno adottato per cercare di smettere di fumare o quantomeno per diminuire il numero delle sigarette fumate. Nel testo gli esperti del ministero della Salute raccomandano che le e-cig, anche se non sono considerate dei medicinali, non vengano utilizzate in gravidanza e in allattamento; assolutamente vietate ai minorenni.Nessun divieto, per il momento, nell’utilizzo all’interno dei locali pubblici (divieto già presente in Francia) come, invece, vorrebbe il Codacons: “Se un prodotto è pericoloso per la salute – afferma il presidente Carlo Rienzi – non ha alcun senso vietarne l’utilizzo unicamente in un solo ambiente”. La decisione finale spetta al governo; seppur autorevole, quanto scritto dal CsS resta solo un’indicazione, che diventerà norma solo qualora l’esecutivo dovesse decidere di adottare le misure proposte. Il divieto del fumo artificiale potrebbe provocare un contraccolpo sull’occuppazione, contraendo un mercato che vede migliaia di addetti.

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