Sniffa responsabilmente. L’Ufficio per le tasse e il commercio su alcol e tabacco degli Stati Uniti, ha dato il via libera alla vendita sul suolo americano del Palcohol, nome in codice per l’alcol in polvere: bianco, venduto in bustina, al sapore di Cosmopolitan, Margarita, Kamikaze, Rum o Lemon Drop. Inutile dirlo, puntuali sono esplose le polemiche, con diversi Stati (Vermont, Sud Carolina e Louisiana tra i principali) che si sono affrettati a metterlo al bando. E molti altri stanno per seguire la stessa strada.
BEVUTO, MANGIATO, SNIFFATO. Il prodotto, in realtà, non nasce per essere inalato: si tratta a tutti gli effetti di Alcol solubile e, nell’intenzione dell’azienda che lo commercializza, dovrebbe essere piuttosto mischiato alle bevande (100 grammi d’acqua a bustina, dicono le istruzioni). Tuttavia, per moda o per goliardia, sarà difficile che il target più a rischio – quello dei giovani e giovanissimi – non provi almeno una volta a sniffarlo, magari per imitare altre pratiche ancor più dannose. Oltre a ciò, un utilizzo ancora più semplice e indolore (visto che chi ha provato ad aspirare il Palcohol dal naso si è trovato con la narice bruciata e un grande senso di torpore) è quello di spargerlo a grandi quantità sul cibo, magari perdendo il senso della misura. Perché si tratta di alcol a tutti gli effetti: una bustina equivale “a un bicchierino” e infilarne una decina nella giacca dà molto meno nell’occhio che portarsi in giro una bottiglia di rum, magari in luoghi dove il bere non è consentito.
L’AZIENDA RESPINGE LE ACCUSE. Medici e ricercatori sono scesi dunque scesi in campo contro l’alcol in polvere, precisamente per queste ragioni. «Far arrivare sul mercato questo prodotto avrà gravi conseguenze per i giovani, può essere infatti nascosto e consumato più facilmente», ha dichiarato David Jernigan della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health; Frank Lovecchio, direttore medico del Banner Good Samaritan Poison and Drug Information Center, ha invece sottolineato che «raramente le persone usano le cose come dovrebbero, ed è molto facile mettere un paio di bustine in un bicchiere e avere alcol superconcentrato». L’azienda, nel mentre, respinge tutte le accuse, spiegando che ,se la vendita è stata approvata, un motivo ci sarà; che l’ipotesi di sniffarlo «è impraticabile, perchè ci vorrebbero 60 minuti per sniffare l’equivalente di un bicchierino di vodka»; e che non potrà essere acquistato dai minori di 21 anni, così come avviene per gli altri alcolici. Resta il fatto che i minori di 21 anni gli alcolici gli acquistano comunque, in un modo o nell’altro. E ora avranno una nuova e originale spinta per trasgredire.
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