Scandalo Wikipedia: usata come strumento di ricatto

Oltre 318 gli account chiusi e più di 200 articoli bloccati. Chi non pagava, si ritrovava il proprio profilo contraffatto con notizie false e commenti negativi

Dopo le foto e i video, è la volta dei profili di Wikipedia: in Inghilterra la celebre enciclopedia on line è diventata, suo malgrado, un’arma di ricatto. Stando infatti a quanto ricostruito da The Independent, centinaia di imprese e starlette locali si sono ritrovate nel mirino di un gruppo di truffatori online, già ribattezzati come i “redattori canaglia”. Le minacce perpetrate erano all’insegna del 2.0 ma, non per questo, meno temibili: le vittime dovevano pagare una tangente di centinaia di sterline per non trovarsi i propri profili di Wikipedia contraffatti con falsità e maldicenze. In alcuni casi, invece, la bustarella serviva per proteggere le pagine da commenti che potevano danneggiare l’immagine del soggetto interessato, o per gonfiare alcuni dati aziendali.

I sospetti sull’esistenza di questa truffa esistevano già da due anni: Wikipedia aveva fatto scattare i controlli ribattezzando l’operazione come Orangemoody. Oggi le indagini sono finalmente terminate e hanno portato al blocco di oltre 381 account di utenti redattori e alla sospensione di 210 articoli. I soggetti ricattati erano molto differenti tra loro: si va da un fotografo di matrimoni del Dorset a un negozio londinese di gioielleria, fino a un ex concorrente del talent show Britain’s Got Talent.

Lo scandalo risulta doppiamente grave per una realtà come Wikipedia che si distingue proprio per la sua natura non profit: completamente gratuita, Wikipedia è tenuta in vita dalle donazioni spontanee dei suoi utenti e dalla collaborazione di volontari, che si impegnano a scrivere le pagine o, nel caso degli amministratori, di controllarle e verificarle.

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