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Prodotti difettosi? Il venditore paga le spese

Due sentenze della Corte europea stabiliscono che non va solo sostituito il prodotto, ma vanno corrisposti i costi di rimozione e re-installazione

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La Corte di giustizia dell’Unione europea ha depositato ieri una sentenza che, in riferimento alla direttiva 1999/44, recepita in Italia con Dlgs 24/2002, stabilisce che spetta al venditore il costo della rimozione di un prodotto difettoso e della successiva installazione del nuovo, anche se l’operazione è stata effettuata dal consumatore, a condizione che abbia agito in buona fede. Secondo la Corte, infatti, “la gratuità del ripristino della conformità del bene da parte del venditore è un elemento essenziale della tutela garantita al consumatore dalla direttiva”; diversamente, dovendo sostenere tali costi, il consumatore non farebbe valere i propri diritti. La sentenza è stata pronunciata a fronte di due casi sollevati dalla Cassazione tedesca, che ha chiesto chiarimenti su due vicende approdate ai suoi tribunali. In un caso, in particolare, era stata acquistata via Internet una lavastoviglie che il consumatore aveva provveduto a installare, ma l’apparecchio era risultato difettoso. Il venditore aveva accordato la sostituzione, ma non voleva corrispondere i costi di rimozione e re-installazione, anche in assenza di colpa da entrambe le parti. La Corte europea ha precisato che tali attività sono necessarie a rendere conforme il prodotto, e dunque sono a carico del venditore, che a sua volta ha diritto di rivalsa sul suo fornitore.

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